La polemica è partita da una lettera che Pasquale Pino avrebbe scritto ai vertici nazionali, regionali e locali del PD per denunciare un
comportamento a dir poco scorretto assunto da alcuni candidati che avrebbero sostenuto l’onere dei due euro per ogni votante. La replica di Pierluigi Landolfi, segretario cittadino del PD, non si fece attendere ed oggi registriamo una ulteriore precisazione di Pino Pasquale.
Comunicato
Il candidato a sindaco della lista “ Legalità e trasparenza”, Pino Pasquale, in riferimento all’articolo di risposta alla lettera aperta inviata alla stampa e agli organi del PD dal Comitato elettorale della sua lista, ritiene doveroso effettuare delle precisazioni e dei chiarimenti.
In primo luogo vuole confermare al Segretario Landolfi che le lettere sono state inviate contestualmente ai vari destinatari e che il mancato ricevimento da parte sua risulta davvero strano e sbalorditivo.
In secondo luogo si dispiace molto che la lettera aperta sia stata considerata “un maldestro tentativo di cercare visibilità in vista delle elezioni amministrative mediante l’attacco strumentale e non troppo velato…”, quando invece voleva essere un semplice e triste racconto di come si sono svolte le parlamentarie del 29 gennaio a Teano. Lo stesso si rammarica che Il Segretario Landolfi non abbia colto il significato dei suoi interrogativi, come si deduce dalle sue risposte e dal suo dire che si riferisce a ciò che è accaduto il giorno 25 gennaio alle primarie e non al giorno 29, data delle parlamentarie tanto discusse.
In ultimo , il candidato Pino, riferisce che nessuna mente lucida, coerente, trasparente e democratica avrebbe mai potuto pensare che il mancato rispetto delle modalità di votazione da parte degli organizzatori potesse ricadere sul cittadino elettore. La dichiarazione di Landolfi “non offende solo il PD teanese ed i suoi militanti, che hanno speso giornate intere per la migliore riuscita delle primarie, spinti solo dall’amore per la politica e la cosa pubblica, ma offende tutte le persone che hanno votato a quelle primarie…”, risulta una forzatura, che a dir poco, si può definire eticamente scorretta.
“ Legalità e trasparenza”