La meccanica quantistica dice che il reale non è quella dimensione spazio temporale a cui ci aveva abituato la meccanica classica, dove la materia è il concreto per definizione, ma è piuttosto un evento psico-fisico ,in cui è lo strumento che misura lo spazio-tempo a dettarne la realtà. Per quanto controintuitiva, è la scienza che più di tutte risponde agli esperimenti per affermarne la certezza , quindi noi non abbiamo nessun motivo , perlomeno tecnico, per dubitarne. Decifrare il nostro reale è quindi cosa assai difficile, è la fisica a dirlo, non la metafisica, ostracizzata proprio per la sua arbitrarietà , dovuta proprio alla mancanza di determinatezza .E’ anche vero che la velocità del progresso tecnico scientifico produce un jet lag evolutivo,la nostra psiche ha dei tempi di sedimentazione molto più lenti della tabella di marcia della scienza moderna , abbiamo pur sempre un cervello paleolitico, che ci fa avvertire tutto il disagio sociale del caso. Massimo Cacciari, in una sua lectio magistralis accenna all’ uomo moderno come “ L’UOMO SENZA QUALITA’ “, e non certo solo per l’inadeguatezza a una tecnica che ci oltrepassa. Si sta disegnando un nuovo ordine politico, in forza di guerre che sembra nessuno voglia. Oggi le guerre sono forse più politiche che economiche, ma gli interessi della civiltà del dollaro c’entrano sempre. La corsa agli armamenti ha sempre generato guerra, non è un caso che gli ordini in quel settore sono ai massimi storici. Materie prime, sbocchi sul mare, traffici commerciali, sono quel reale che va sotto la più rassicurante etichetta di “ Geopolitica “. La spesa militare è cresciuta in maniera esponenziale, Il politically correct parla di spesa per la difesa, ma cosa più di questo offende e non difende l’intelligenza umana? Ci sono investitori e speculatori sul portafoglio ordini, 777miliardi di dollari, le prime 100 aziende militari al mondo fanno fatturati da massimo storico. Quante cose potremmo farci per curare l’aria che respiriamo ,per sanare i mali sociali, per essere felici ; che qualità può vantare un uomo che si dice moderno ma che di fatto uccide, impone il proprio dominio proprio come succedeva nelle tribù, dove però spesso si lottava per la sopravvivenza e non per avere un panfilo che si fatica ad ormeggiare perché più lungo del molo che lo ospita .Migliaia di bambini uccisi, mutilati, lasciati orfani ancora prima di camminare, i più fortunati vivono in uno stato perenne di terrore, i danni psicologici saranno incalcolabili. Tutti noi siamo testimoni di questo orrore , orfani di una storia che mostra che chi tollera il male, è molto più pericoloso di chi lo fà. Ammazziamo, distruggiamo, mutiliamo, in nome dell’ arricchimento di una parte talmente esigua di mondo da rendere la cosa ancora prima che immorale, del tutto irrazionale. Ma il problema è solo di qualità? O un uomo che non usa più la sua intelligenza non è neanche più un uomo? Ma veramente è possibile difendere i principi democratici ammazzando le persone? Ma che cos’è una democrazia se non il rispecchiamento dei diritti umani? Julian Assange ha rischiato 175 anni di prigione, avendo scontato 1901 giorni, per aver difeso la verità. E’ stato costretto a patteggiare con uno Stato che si dice la più grande democrazia del mondo. Il 2 Agosto del 2023 è stato l’ Earth overshoot day , il giorno in cui la domanda di risorse naturali mondiali, ha superato quelle che la terra è in grado di produrre in un anno solare. Beh direi che a Houston hanno ragione a inquietarsi ,e che certo non potranno salvare la missione gridando al complottismo. Sulla terra il peso dei materiali sintetici è superiore a quello della vita, nel solo 2021 si è prodotta la stessa quantità di cemento che si era prodotta in 100 anni. Se anche qualcuno dovesse complottare contro tutto questo sarebbe il minimo sindacale per salvare il mondo da una deriva di finti risanamenti ambientali, dai nomi molto persuasivi: energie rinnovabili, sistemi a zero impatto ambientale, green economy, un linguaggio tecnico che usa parole vere per dire cose che vere non sono. Come fai a salvare la terra senza cambiare sistema di sviluppo. L’umanità dovrebbe essere misura di tutte le cose ,i diritti umani dovrebbero essere il metro per una civile convivenza. Siamo anestetizzati da una narrazione che ci vuole obbedienti e rassegnati , che ha gioco facile a mostrarci lo status quo come unica realtà possibile, dove l’intrascendibilità del turbocapitalismo che sta travolgendo l’umanità più fragile, appare mistica, sacra, intoccabile . Eppure l’uomo si diceva emancipato proprio perché aveva preso le distanze dall’Assoluto, proprio perché era in piena secolarizzazione.
Il mercato ha preso il posto di Dio , è il nuovo divino , è il sacro di un mondo che si dice emancipato dalle castrazioni dogmatiche , ma che in realtà ha solo sostituito la religione cristiana con quella del dollaro. Altro che società post ideologica, siamo in piena dogmatizzazione. Quando diciamo” è l’Europa che ce lo chiede”o è il mercato che ce lo chiede, diciamo qualcosa che non riesce a negare ciò che la nega, è quindi fede e non verità. Se il profitto privato danneggia il sociale è ancora lecito? Il capitalista colto di un tempo, sapeva che la proprietà obbliga, era si un capitalismo volto al profitto privato , ma c’era anche un profilo umanistico, di educazione al bene comune . La proprietà era armonizzata a una partecipazione pubblica, all’interesse generale. Il pensiero liberale del “900 ha una nobile genealogia, inabissata a colpi di algoritmi e speculazioni finanziarie. Ha senso un’economia fondata su sè stessa che è contro la vita? Addio alla solidarietà e a un capitalismo educato al sociale, che guardava a una redistribuzione di beni in maniera equa. Non sto scomodando la morale, l’etica, i grandi sistemi filosofici, per sottolineare l’aberrazione di un mondo dove l’economia della vita è schiacciata da quella dei capitali : Questo non è un mondo malato perché immorale ma perché non c’è nulla a legittimarne il senso , nemmeno la semplice razionalità. Non è vero che la guerra serve per restaurare diritti, l’uomo se ne serve per ridefinire poteri. C’è un analfabetismo valoriale e culturale, funzionale a questa deriva bellicista, al militarismo esasperato, alla rinuncia alla vera libertà, ai diritti sociali ( perché i diritti se non sono di tutti sono privilegi ),alla stessa dignità umana , che se non vale per tutti allora non vale per nessuno .L’educazione non è il rispetto delle regole, ma è rispetto degli uomini in quanto uomini . Ognuno di noi , nei suoi limiti, deve responsabilizzarsi , perché no anche promuovendo circoli cittadini , associazioni culturali, per far ripartire un dibattito che richiami la nostra attenzione sul nostro presente molto complesso, chi ci offre soluzioni semplici ci sta ingannando. Della COSA PUBBLICA dobbiamo interessarci tutti, perché non è di nessuno se non di tutti noi. Altrimenti chi ci governa troverà il modo di farlo per noi e lo farà malamente. Si dice che la bellezza salverà il mondo ma solo se noi salviamo la bellezza. Veramente vogliamo accontentarci del consumo come unico orizzonte di senso? Nessuno più vuole edificare la propria vita accontentandosi degli affanni di un’ esistenza NORMALE, eppure è proprio lì che abita l’autenticità umana. Le parabole dei vincitori si assomigliano tutte, siamo noi che non abbiamo avuto un posto da ribalta che possiamo andare alla ricerca di quello IDEALE. Non stando sul podio siamo facilitati a trovare il senso di un cammino comune : la natura ha sempre premiato l’uomo più adatto alla sopravvivenza , non il migliore , ma noi non siamo solo natura, la civiltà non lo è , i valori non lo sono , il senso ultimo della vita umana non lo è . Hegel ci ha insegnato che ciò che eleva l’uomo rispetto all’animale è la coscienza che ha di essere un animale, nel momento in cui ha contezza di esserlo cessa di esserlo. Se fossimo solo esistenza saremmo cose tra le cose, ma noi siamo questa possibilità sempre aperta ,questa immanenza che si trascende perché pensante , unico punto a nostro favore rispetto all’A.I. , che possiamo frenare solo per l’aspetto qualitativo ma non quantitativo. L’opera più bella di tutta la letteratura italiana è stata scritta perché a Dante non piaceva l’umanità del suo tempo e ancora meno il potere costituito, ma noi ne abbiamo fatto buon uso? Possiamo dirci degni figli del Rinascimento , di cui Dante è considerato il padre legittimo? Tutta la bellezza prodotta dal Rinascimento , salvò l’uomo dall’oscurantismo del medioevo ,ponendolo come focus della realtà, perché nulla è più utile all’uomo dell’uomo stesso ;com’è possibile dare una spiegazione razionale a tutto quello che è venuto dopo, all’uomo senza qualità che pur si sente padrone del mondo, cancellando l’ALTRO in un solipsismo ossessivo compulsivo , incedendo senza esitazioni verso una deriva antiumanistica ; ci accorgiamo che il mondo va male solo per lesa maestà ,senza avere contezza alcuna che per poter dire IO ci serve l’ALTRO. L’Apollo13 naufragò nello spazio, il problema annunciato da Jack Swigert , pilota del modulo di comando, alla base di Houston fu la perdita di due serbatoi dell’ossigeno. Si decise l’interruzione immediata della missione.
50 anni fa si salvavano gli uomini e non gli affari di Stato, anche quando si chiamavano APOLLO 13, misuravano 30 metri di lunghezza e costavano milioni di dollari, noi siamo proprio sicuri di poter proseguire su questo shuttle superaffollato , questo pianeta martoriato dalle Ragion di Stato, aspettando inermi che esplodano i serbatoi di ossigeno?
ANNA FERRARO