Caro direttore
in punta di piedi mi intrufolo in un dibattito che mi pare soffra ancora molto degli esiti pur chiari e netti venuti fuori dalle urne.
Proprio da chi ha preso parte ad una partita persa con un sonoro 4 a 0 (!) , ci si aspetterebbe anche , se non prima di tutto , un ‘ analisi critica di cosa non ha funzionato , non solo nell’ultimo confronto sul campo, leggi campagna elettorale, ma nell’arco di tutto il campionato durato ben 5 anni e giocato praticamente dagli stessi attori.
La paventata restaurazione, se c’è stata o ci sarà ,( è tutto da vedere) , avrebbe peraltro eventualmente un colpevole sicuro , tra i tanti possibili : la mancata promessa rivoluzione che doveva consistere in tante belle e nuove opportunità per il nostro paese, svanite in un immobilismo autoreferenziale, caratterizzato spesso più da presenza sui social che nelle sedi istituzionali, oltre che da scelte strategiche pressoché nulle e per quelle poche fatte molto discutibili ( v impianto rifiuti…)
Da chi queste partite le ha giocate in campo o in panchina da coach , ci si poteva aspettare maggiore consapevolezza e senso critico. Probabilmente le tossine della campagna e della sconfitta elettorale non sono ancora state smaltite ed offuscano una corretta analisi della situazione, tanto da prendersela anche col povero Mameli! Ed a proposito di spettacolarizzazione ricordo a me stesso che l’insediamento del consiglio comunale delle “ mancate opportunità “(5 anni fa) si svolse , quello sì, in pompa magna , nei locali dell ‘Annunziata , con la costruzione di un’aula ad hoc in cui gli scranni di sindaco e giunta sembravano essere quelli dei membri del Soviet Supremo alla parata sulla Piazza Rossa! …ed oltretutto con modalità poco rispettose dei consiglieri di minoranza.
Certo , mancava il povero Mameli , sostituito però da cori da stadio ivi compresi fischi agli sconfitti di allora.
Sarebbe il caso quindi di fare un sano esercizio di memoria anche su questo aspetto più folkloristico della questione.
Ma probabilmente così stiamo rischiando tutti di scadere nel pettegolezzo paesano invece di contribuire , magari anche solo con una critica attesa ed un’attenta osservazione,
a far sì che Teano abbia nei prossimi anni effettive nuove opportunità.
La RESTAURAZIONE è di per sè cosa rischiosa sicuramente, almeno quanto però le RIVOLUZIONI basate sulle chiacchiere e sui proclami . Sarebbe più “opportuno” contribuire tutti invece ad una sana e possibile EVOLUZIONE della nostra bella città, che avrà pure solo tredicimila anime… ma merita anch’essa tanto e ..perché no? anche di sentire come proprio l’inno nazionale !!!…(che non può essere importante solo nelle partite di calcio …!! )
…con buona pace poi del nostro San Paride che certamente invece merita suoni e canti meno laici.
Guardiamo al guidatore con un po’ di fiducia ( e vale anche per coloro che non lo hanno preferito come tale) , senza parlargli quando guida , ma non mancando di fargli notare eventuali accelerate o frenate sbagliate o peggio ancora di seguire sentieri pericolosi.
Il popolo, -noi cittadini-ha appena dimostrato di avere la maturità e la consapevolezza giusta per saper scendere da un autobus guidato male o addirittura non guidato per niente :lo saprà fare eventualmente anche in futuro, se necessario ; anche se penso ci si debba augurare tutti di arrivare a destinazione , sani e salvi !
In bocca al lupo a tutti i nuovi eletti e soprattutto alla nostra città!
Paolo Licciardi