Con grande successo, anche quest’anno è stata realizzata la tanto attesa manifestazione ”Storia sapori e mestieri dai Sidicini al Garibaldi”, giunta alla XV edizione; interamente organizzata dall’Associazione culturale Il CAMPANILE, che con grande spirito di iniziativa, collaborazione e coesione tra tutti gli associati, ha saputo ravvivare il centro storico per due intere serate quella del 10 e dell’11 agosto, proponendo attrattive che rispecchiavano in pieno la tradizione popolare e l’enogastronomia, attraverso antichi mestieri e pietanze locali di una volta.
Circa 100 persone coinvolte nella preparazione delle due serate, e gestite dal presidente dell’Associazione Valter Giarrusso, ognuno con un compito ben preciso ma tutti con la voglia e l’entusiasmo di rendere speciale un evento che ormai è parte integrante dell’estate teanese.
Tutto il lavoro e l’instancabile affaccendarsi dei giorni precedenti di tutti i membri dell’associazione è stato degnamente ripagato dall’interesse suscitato nelle numerose persone che hanno affollato il centro storico per entrambe le serate.
Una passeggiata suggestiva dietro i vicoli della Teano antica, attraverso un percorso che ha portato a quanti hanno avuto il piacere di visitarla, ad un viaggio nel passato, ammirando i mestieri di un tempo: da chi realizzava con le proprie mani, a chi con la propria esperienza prestava servizio alla comunità. Presenti, all’interno del percorso un artigiano del legno, che con pochi e semplici strumenti creava le proprie sculture; a seguire il portone della Barbieria garibaldina, con tutta l’attrezzatura utilizzata dai barbieri nella Teano di una volta; subito dopo il banditore di vino con brocche e calici pronto a far degustare un sorso di vino fresco; il ciabattino, figura fondamentale un tempo, sempre più difficile da trovare oggi anche nei piccoli centri; e poi ancora il banchetto del chianchiere, l’ attuale macellaio; a seguire un estroso pittore e proseguendo attraverso il suggestivo percorso non poteva mancare il mestiere più antico del mondo, il bordello, che una volta si svolgeva solo all’interno di case destinate a tale uso. Subito dopo la rappresentazione di un medico-farmacista intento nella preparazione di infusi per le cure di alcune malattie. Non molto lontano dal medico, l’attenzione dei visitatori è stata attirata dalla realistica scena della mammana, intenta ad assistere, così come si faceva nelle case delle donne prossime al parto, una simpaticissima partoriente che con grida forti per il dolore, si è saputa immedesimare perfettamente nel suo ruolo tanto da dare “filo da torcere alla povera mammana”; e ancora erano presenti una capera, u’rammar, colui che lavorava il rame, provvedendo alla realizzazione e alla pulizia degli oggetti in rame, soprattutto ciotole e pentole; e per
chi voleva dissetarsi con una semplice ma fresca limonata, il banco dell’acquafrescaio. E ancora erano presenti lo scrivano, e chi come il sig. Adolfo Izzo, in modo del tutto originale aveva creato un simpatico strumento musicale con legno e tappi di bottiglie, e il famoso triccaballacche (strumento musicale della tradizione popolare meridionale) con legno di arancio, particolarmente adatto per la sua resistenza; i sciuscià, i briganti e i garibaldini che giravano per i vicoli e le piazze, i beccamorti, con tanto di bara e vescovo a seguito, un fotografo con la sua vecchia macchina fotografica.
A rendere la cornice ancora più suggestiva canti e balli popolari, con i Briganti di Monte Lucno posizionati nella piazza Umberto, che nella serata di sabato si sono alternati con Il gruppo Controra e nella serata di domenica con Adele Bassi e la paranza popolare; mentre nei pressi di via Asilo Infantile, presente nelle due serate Gianluca Nocera con Il Pulcinella canta Napoli. E sempre nell’ambito della kermesse Teano Storia, Sapori e Mestieri una brillante rappresentazione dell’associazione culturale “le storie di Pandora” che hanno presentato, «Ma le mani tremano» spettacolo sul brigantaggio con i testi di Annalisa Bari, Gianfranco Berardi, Monica Giusto, Vincenzo Labanca e con Antonia Cerullo, Eva De Santis, Enzo Fiore, Carla Giorgio, e Monica Giusto, alla chitarra Francesco Arena e con la coreografia a cura dell’Ass. culturale Effetto Danza di Annalisa e Donatella Mancini.
Una maestosa Chiesa dell’Annunziata aperta e illuminata, che ha ospitato per il terzo anno la mostra d’arte Orme Sidicine, in cui “presente, passato e futuro si fondono per celebrare il carattere di un’antica civiltà attraverso l’arte che, in questo caso, esalta uno dei suoi aspetti peculiari:UNIRE E RIUNIRE”…
Una manifestazione nata per restituire a Teano l’immagine di un tempo, per valorizzare quelli che erano i mestieri e i sapori di una volta, curati nei loro particolari, perché realizzati con cura, dedizione e passione. Si è voluto, infatti trasmettere attraverso questo evento l’importanza della storia del nostro passato e delle nostre tradizioni, sottolineando ancora una volta la magia dei tempi antichi e delle relazioni che si creavano tra la gente semplice, che lavorava per strada e che rendeva viva l’anima di un Paese con le proprie mani e con il loro servizio.
Gli altri protagonisti delle serate e del successo dell’evento sono stati sicuramente i numerosi visitatori presenti alla manifestazione, che hanno saputo apprezzare e valorizzare con il loro entusiasmo e curiosità i vicoli di Teano, troppo spesso bui e poco frequentati, rivivendo così tempi passati, incontrandosi e ritrovandosi…
Un plauso va come sempre a tutti i componenti dell’Associazione Il campanile, soprattutto a coloro che con estrema dedizione, sacrificio, ma anche passione, divertimento e spirito di collaborazione hanno saputo ancora una volta realizzare tutto questo e far sì che le strade del centro storico della nostra Teano attraverso la musica, l’arte, i sapori e le tradizioni di ieri si animassero di gioia e allegria oggi come una volta.
Annalisa Oliva