“Pio Del Gaudio, Una persona perbene”.
Con queste parole Antonio Migliozzi ha chiuso l’incontro con l’autore del libro “Guai a chi ci capita” di Pio Del Gaudio che si è tenuto, stasera, nell’aula consiliare del Comune di Teano. Una vita con la passione per la politica. Da assessore alla Cultura fino all’elezione a Sindaco della Città Capoluogo.
A portare il saluto dell’Amministrazione Comunale la Presidente del Consiglio Comunale Maria Paola D’Andrea. Un pubblico entusiasta e attento ha seguito il racconto di Pio. Un lungo escursus dove l’autore ha raccontato la sua storia di politico e di uomo. Dalla sua elezione a Sindaco, all’arrivo del Papa a Caserta, dalla corsa nei giardini della Reggia alla solitudine della cella di 12 metri, in carcere. Dai giorni della solitudine, dell’isolamento, alla chiusura dello studio di commercialista che esisteva da 25 anni. Dal libro scritto in carcere all’assurdo calvario per affittare una casa a Milano dove il figlio doveva tenere i quiz per l’ammissione alla facoltà di medicina, poi superati. Dai giorni da “camorrista” ad una riabilitazione che ancora non c’è stata. Un lungo percorso che si è chiuso con l’archiviazione e il ritorno alla vita di tutti i giorni, alla famiglia, alla società che lo aveva metaforicamente lapidato. Pio Del Gaudio si porta dietro questa esperienza di vita e la racconta senza alcuna vergogna, come è giusto che faccia una persona perbene. Mentre ascoltavo il suo racconto, mi sono complimentato con me stesso per il vivido ricordo del suo arresto ma per quanto sforzassi la mia memoria non sono riuscito a ricordare né la data della scarcerazione, né quella dell’archiviazione. Il clamore e l’attenzione che accompagnano l’arresto di un politico non sono le stesse che accompagnano la scarcerazione di un uomo innocente. Perché, diciamocelo, l’arresto è molto più attraente e dà più materiale da bar per ognuno di noi. Le tesi più disparate colorano la verità al punto da sostituirla completamente. La società nella quale viviamo ha così bisogno di colpevoli, di credere che ogni politico sia un delinquente da condannarlo prima ancora che lo faccia la giustizia. Pio ci ha tenuto legati alla sedia non con un romanzo ma con un racconto di vita. E gli amici che un tempo osannavano l’uomo e il politico lo lapidarono su Facebook appena saputo dell’arresto. Ora Pio gira per le città presentando il suo libro con la speranza che la sua esperienza possa essere d’aiuto a tutti e possa insegnare ad ognuno di noi che non tutte le persone arrestate sono colpevoli. Io l’ho ascoltato e gli ho creduto.
Qualche giorno fa scrivevo su Facebook che la cosa più complicata è essere umani e ammettere limiti ed errori.
Quello che ho scoperto stasera è che Pio, per quanto provato dal carcere e da tutto quanto ne è conseguito, ha conservato intatta la sua umanità, intatta la sua passione per la politica. Anche se ha chiarito a tutti i presenti che non è minimamente interessato a candidature per un posto a Palazzo Santa Lucia come qualcuno ha ipotizzato. Mi piacerebbe dire che la mia speranza è che non si verifichino più storie del genere, storie di innocenti che siano costretti a varcare la soglia di un carcere ma so che sarebbe un’illusione. Allora mi auguro che ognuno di noi, io per primo, impari a non condannare immediatamente le persone perché ci vuole sin troppo poco per distruggere una vita ma anni e anni per ricostruirla.
Chiudo con le stesse parole con cui ho iniziato questo pezzo e rubate all’amico Antonio Migliozzi:
Pio Del Gaudio, una persona perbene.
Sandro Pinelli