Gira insistentemente e vorticosamente la voce che S.E. Mons. Aiello è stato nominato Vescovo della diocesi di Avellino.Pura poesia gotica trame notiziarie non confermate da nessuna bolla ufficiale vaticana. Tzè inutile allarmarsi dannoso e futile.
Fermiamoci pertanto a fare qualche piccola considerazione a margine:
- a) La diocesi di Avellino non è una sede prestigiosa. E’ una comunità ecclesiastica di montagna e neppure alta. Per i grandi meriti guadagnati dal Vescovo in dieci anni di illuminato e fruttuoso governo pastorale sarebbe una “diminutio capitis “ trasferirlo colà o una sorta di “cripto-punizione cui le alte sfere vaticane sono avvezze ( vedasi il trasferimento di Dom Bernardo Abate di Montecassino all’Arcidiocesi di Gaeta..) Non credo proprio. O resterà ancora qua tra noi o al momento opportuno avrà una ragguardevole e meritevole promozione in virtù della sua trasparente ed efficace conduzione della nostra diocesi non facile e neppure tanto gratificante. Tranquilliziamoci quindi.
- b) Se malauguratemente il Vescovo dovesse essere trasferito – Dio non voglia – non c’è timore di assorbimento dell’antica e prestigiosa diocesi teanese ad altra. Per quali motivi?:
1) LA voce di una soppressione era solo una voce. Infatti da 1 anno a questa parte sono stati nominati a raffica Vescovi in diocesi piccole e neppure troppo ben messe.Ultimo lampante e tranquillizante esempio la nomina di Mons Battaglia a Vescovo di Telese Cerreto. Una diocesi secondo la logica della cosiddetta “voce” infondata da incorporare.
2) Il neo Vescovo Mons. Domenico Battaglia si è presentato ai suoi fedeli proveniente dalla diocesi di Catanzaro con un pastorale di legno che tanto ci ricorda il pastorale la croce pettorale e perfino l’anello del mai dimenticato Mons. Tommasiello. Alla fine della predica ha detto con estrema simpatica semplicità: “…mi so’ dimenticato una cosa chiamatemi don Mimmo e datemi del tu”. GRANDE.
Senza scendere in particolari dotti o arzigogolati probabilmente si tratta di voci messe in giro così: ” un pò per celia un pò per non morire” ( Puccini da Madame Butterfly.)