Che tristezza osservare lo stato di abbandono in cui versa il mitico muraglione. Non è stato luogo di grandi gesta, né la sua struttura è legata a particolari episodi, è semplicemente un luogo della propria memoria, quella legata agli anni dell’infanzia e della gioventù.
Per indicare questo luogo nessuno dice via Mercato o via Garibaldi ma “ncoppa o muraglione”. Ieri, la domenica dopo la Notte delle Muse, si commentava con amici, seduti davanti all’edicola di Ivan, qualche particolare episodio accaduto nella nottata, i punti forti e quelli deboli di questa manifestazione che comunque riteniamo possa tranquillamente aggiudicarsi un buon voto in pagella. E tra un commento e l’altro il nostro sguardo si è posato su di un particolare appoggiato ai piedi del muretto che delimita appunto il muraglione.
Ci siamo avvicinati ed era la carcassa di un candelabro luminoso abbattuto forse da un auto in corsa. Nell’attraversare quel tratto di muraglione abbiamo notato che mancano almeno altri due pali della luce e dunque lungo tutto il muraglione, dove erano stati collocati cinque pali per l’illuminazione ora ne sono rimasti solo due, uno all’inizio e un altro alla fine con il risultato che la sera l’area risulta praticamente al buio. Ma passiamo oltre; uno dei pochi raccogli carte installati in città è malridotto forse colpito da qualche mezzo in transito.
Per non parlare poi dello stato della pavimentazione del marciapiede, addirittura pericoloso calpestarlo per la presenza di buche lasciate dai pali divelti. Ma ciò che fa più tristezza di tutto sono i pini nani che avrebbero dovuto abbellire ed ingentilire il lungo parapetto. Erano stati messi in tristi vasi di plastica ma verdi, oggi sono secchi ed arsi. Ne sono sopravvissuti solo tre, forse gli unici che hanno avuto un poco d’acqua non necessariamente per la pioggia. A cosa serve attrezzare rotonde fiorite se poi non siamo capaci di far sopravvivere qualche pino nano che chiede forse solo qualche bicchiere d’acqua.
E intanto ci appassioniamo alla disputa sulle mansioni dei dirigenti comunali, le firme di qua, le responsabilità di la, il premio di risultato e mentre assistiamo ad un eccesso di zelo (vedi palo della luce spostato ingiustificatamente in via 26 Ottobre per accontentare una residente, al modico prezzo di 2000euro) aspettiamo di sapere quando ci si attiverà per garantire la dignità di luoghi e strade, di una intera città.
Rosa Chirico