“Nun C’à Facc’ Cchiù”. Sarà l’andropausa che avanza, sarà una inarrestabile sclerosi cerebrale, sarà che, a causa di arzigogolati precedenti percorsi di vita personali, ci siamo sempre sentiti decontestualizzati rispetto ai nostri nuovi luoghi di approdo, certo è che cominciamo ad avere dei seri dubbi sulla nostra capacità di decodificazione di certi accadimenti. Incontro Storico: Teano, Vairano P., Caianello, Caiazzo, Presenzano e chi più ne ha più ne metta. Alla fine grazie ad un atto amministrativo lapidario ad opera dell’attuale (S)indaco di Teano, finalmente si è definitivamente messo un punto alla querelle. Lo Storico Incontro è avvenuto in quel di Vairano Patenora. E, se lo dice il (S)indaco di Teano, Primo Cittadino, Prima Autorità Sanitaria del Comune e che, pertanto, in questa veste, ai sensi dell’art. 32 della legge n. 833/1978 e dell’art. 117 del D. Lgs. n. 112/1998, può anche emanare ordinanze contingibili e urgenti, con efficacia estesa al territorio comunale, in caso di emergenze sanitarie e di igiene pubblica. Ecco spiegato perché il (S)indaco di Teano, preoccupato della nostra salute mentale, ha emesso “ordinanza” definitiva che l’Incontro è avvenuto a Vairano Patenora! Premesso ciò, pare che vi siano ancora dei cari Concittadini che sfuggono a tali “ordinanze” confondendoci ulteriormente. Il primo è il caro amico, autorevole penna e cultore di Storia Patria, Claudio Gliottone, il quale in un Suo, apparso su queste Pagine il 26.10.2023, così esordiva: “Ho notato con piacere come si sia concretizzato, in occasione della ricorrenza del 26 Ottobre, (si suppone in quel di Teano, n.d.r.) il progetto della istituzione di un Premio Letterario Nazionale “CITTA’ DI TEANO”, aperto a storici, letterati, giornalisti e comunque cultori ed appassionati di storia patria, che abbia per oggetto lo studio del Risorgimento Italiano…… Un progetto che preconizzai molti anni fa, e molti me ne sono testimoni, ma che mai è stato intrapreso: plaudo allora con sincerità a quanti con convinzione lo hanno sposato e con dedizione lo stanno perseguendo: parlo della Pubblica Amministrazione odierna (si suppone quella di Teano, n.d.r.). Se si vuole “volare” bisogna staccarsi da terra, lasciando ad altri il piacere di razzolare nella polvere alla ricerca di qualche seme che non darà più frutto”.
Orbene, caro Claudio, almeno tu, riesci a lenire, almeno in parte quella nostra andropausa che avanza e quella nostra inarrestabile sclerosi cerebrale? Ci spieghiamo meglio. Visto che il (S)indaco di Teano ha decretato che lo Storico Incontro è definitivamente ed inoppugnabilmente accertato che è avvenuto in quel di Vairano P., non è che bisognerà cambiare parimenti anche la sede, indirizzi e contatti per la partecipazione a questo pregevole Concorso? Ci spieghiamo meglio. È risaputo che per la partecipazione ad un Concorso che sia Pubblico che sia Letterario, necessariamente c’è qualcuno che lo propone e contestualmente pubblica le modalità con le quali sarà possibile parteciparvi. O no? Quando il Circolo “Unità d’Italia” di Teano, pensava ad una sorta di indagine di mercato e/o licitazione privata per l’esecuzione del Monumento Equestre (quello di Largo Croci), avrebbe dovuto specificatamente descrivere il luogo, il Comune, dove realizzarlo ed allocarlo. Nel caso specifico Teano, “allora” detentrice dell’avvenuto Evento Storico. Il Circolo “Unità d’Italia” di Teano, non avrebbe mai potuto arrogarsi il diritto di farlo posizionare nella Piazza di Roccamandolfi. O no?
Ora, noi che desidereremmo partecipare a questo Prestigioso Concorso, attenendoci a quanto pubblicato, con tanto di carta intestata (Città di Teano), stemmi e loghi della Città proponente (Teano), stemmi e loghi che rimandano allo Storico Incontro lì avvenuto, alla luce della recentissima “sentenza” del (S)indaco di Teano che individua Vairano P. come luogo del “fattaccio”, dove dobbiamo produrre nostra istanza di partecipazione? Di grazia caro amico Claudio prova a dare sollievo a queste nostre elucubrazioni mentali causate dalla nostra galoppante andropausa ed alla nostra inarrestabile sclerosi cerebrale. Ci appelliamo a te, peraltro riconosciuto validissimo Uomo di
Medicina. “Se si vuole “volare” bisogna staccarsi da terra, lasciando ad altri il piacere di razzolare nella polvere alla ricerca di qualche seme che non darà più frutto”. E ne hai ben donde caro Claudio di esprimerti in cotal guisa, perché noi pur volendo “volare” “e “staccarci da terra”, di questo passo rischiamo di sprofondare negli abissi del patetico, del ridicolo, dell’afflizione più totale! E continuando a “lasciare ad altri il piacere di razzolare nella polvere”, rischiamo che anche noi finiremmo per “razzolare nella melma”. O no? Consolaci con qualche tua argomentata riflessione caro Claudio perché “In questo manicomio succedono cose da pazzi…!!!” e noi “Nun C’à Facimme’ Cchiù”!
Pasquale Di Benedetto