“Dove eravamo rimasti…?” esordiva un galantuomo della televisione. Era il 13 luglio 2020 quando vengo invitato, nuovamente, a ricoprire l’incarico pro-tempore di Direttore Responsabile de “Il Messaggio”. Oggi, a distanza di ben due anni riproponiamo lo stesso interrogativo: “Dove eravamo rimasti…?”. Ce lo chiediamo nuovamente solo perché ci preoccupano certi stati dell’animo o psicologici. Ancor più ci preoccupa quella che è definita “assuefazione”. Ovvero quell’adattamento a condizioni particolari, proprie di un dato ambiente o conseguenti a determinati usi. Abitudine contratta in modo definitivo, insomma. L’assuefazione o abituazione fa riferimento alla progressiva diminuzione della forza di una risposta al ripetuto presentarsi di uno stimolo. “E il naufragar m’è dolce in questo mare”, ricordate? Già il grande Giacomo Leopardi si “crogiolava” nel fatto di come lo sprofondare nell’infinito possa suscitare una certa serenità. Ricordate? O ancora in ambito delle patologie psicologiche, quando una persona comincia a trascurare la propria persona, a non praticare l’igiene personale corporea e dell’ambiente in cui vive e ad accumulare in maniera morbosa di oggetti e rifiuti, allora siamo davanti alla Sindrome di Diogene. La sindrome di Diogene è un disturbo psicologico e del comportamento. Chi ne soffre vive in un ambiente insalubre tanto che può diventare pericoloso per se stesso e per il vicinato. Poi, abbiamo anche l’estetica del brutto che risponde all’esigenza di testimoniare la realtà del mondo. In particolare, si sviluppa nella Germania degli anni ’30 – ’40, un vero e proprio Locus Horridus, stigmatizzato da una crisi sociale profonda, e dell’avvento di una prima fase di sistematica industrializzazione. La bruttezza diviene sinonimo di realtà. Ora, elencati così sommariamente certi aspetti legati a determinate vere e proprie patologie, o a “nuove” mode estetiche, ci chiediamo, noi Teanesi, a quale sindrome dobbiamo le condizioni di Locus Horridus in cui vegeta la nostra Città? In effetti, cominciamo seriamente a porci qualche dilemma. Incapacità amministrativa, “assuefazione” allo stato di fatto, naufragio della mente Leopardiano, Sindrome di Diogene, estetica del brutto, dove trovare le risposte e gli eventuali correttivi? Ci potranno mai aiutare i sagaci Anna Ferraro, Claudio Gliottone o la giovane Alessandra Petronzi con la loro Officina di Filosofia? Per conto nostro non possiamo che constatare che siamo “rimasti” là dove eravamo il 13 luglio 2020. Fino a quando? O ci dobbiamo rassegnare all’assuefazione?
Pasquale Di Benedetto