All’indomani della chiusura della campagna elettorale mi ero ripromesso, circostanza nota all’Editore e al Direttore, di prendere una pausa dalla collaborazione con il Messaggio. Tempi e credibilità lo richiedevano; sembrava, infatti, giusto un sereno commiato, seppur temporaneo, dal ruolo che in questi anni mi ero ritagliato e perché ritenevo doveroso concedere, rispetto a qualunque iniziativa (bella, brutta o mancata), alla nuova amministrazione e agli accadimenti politici che popolano i tavolini da bar della nostra Città, spazio di libera manovra. Ognuno avrebbe avuto tempo e modo di formare liberamente una coscienza sull’andazzo delle cose in Città! Da oggi, e a circa tre mesi dall’insediamento, è mia intenzione riprendere la collaborazione con la Testata a cui sono affezionato. Non mi stancherò mai di ripetere a tutti che il Nostro Giornale non ha inclinazioni sue, ma in ossequio al proprio stile “libero”, non assume un orientamento astratto o particolare, ma si presta ad accogliere la voce di tutti. Lamentarsi o gridare alla faziosità è semplice, se poi d’altra parte non esistono altri spunti di riflessione rispetto a chi, invece, si presta a fornire il proprio “punto di vista”. Riprendiamo, dunque, da lì dove ci siamo lasciati. Lo facciamo non più da “Radio l’Onda” (precedente spazio accordato dall’allora Direttore Pinelli durante il mandato D’Andrea), ma da una nuova rubrica settimanale che tratterà di politica e non solo. L’intenzione sarà quella di evidenziare atteggiamenti positivi e non rimanendo come sempre nel perimetro della buona educazione, della lealtà ai valori nei quali credo fermamente e della libertà di opinione. Questo sarà, appunto, il proposito de: “La Zanzara ed il giullare di corte”… Ah a proposito, come dimostrato già per il passato, fedele al solito spirito, le mie iniziative, a che ne dica qualcuno, saranno sempre firmate!
Fatta questa doverosa premessa, partiamo dall’evidenziare, sorpresa, sorpresa per i malpensanti, un atteggiamento “positivo” …buona lettura!
<< Un’era costruisce città…un’ora le distrugge …>> (Seneca).
Soventemente le amministrazioni lanciano slogan sul bene comune, il senso civico o, addirittura, concetti inneggianti alla “Amministrazione Partecipata”. Si spera insomma che piantumati i semi ne germoglino fiori. In tempi non sospetti abbiamo avuto anche un amministratore delegato al “senso civico”. Sotto gli occhi di tutti i risultati. Non faremo le pulci a quello o questo politico, magari al senso di protagonismo che accompagna visceralmente le cariche elettive, sempre più lontane dall’agorà della città. Non ci interessa affatto! Ci fa piacere piuttosto parlare di un esempio positivo realizzato da un nostro concittadino che abbiamo vissuto come una boccata di ossigeno. Se da un lato c’è chi è abituato a lamentarsi, o ad essere partigiano e nascondere sotto il tappeto ciò che non va, fortunatamente esiste ancora chi decide di rimboccarsi le maniche e “fare” spontaneamente, senza richiesta o momento concertato, lontano da qualunque riflettore mediatico, nascosto agli obiettivi e alla pubblicità. Stiamo parlando del sig. Antonio Lepre che qualche giorno fa abbiamo sorpreso, al ritorno della nostra e della sua passeggiata quotidiana, tra la Collina di S. Antonio e la strada che collega Teano a Casi, a raccogliere, con disarmante nonchalance, plastica durante il tragitto armato di guanti, un sacchetto e tanta buona volontà. Quando si dice “unire l’utile al dilettevole”. Un esempio di amore per le proprie radici. Fermato per strada, avvisato che avremmo fatto del suo gesto un “episodio” sulla nostra testata, con il solito garbo ci ha chiesto di fare passare in sordina quanto fatto apostrofandolo come banalità. Ma può mai essere licenziato come banale un comportamento che non lo è? Viviamo in un contesto cittadino strano, dove è difficile fare la raccolta differenziata, i meno educati danneggiano ogni cosa danneggiabile, o viene pubblicizzato come evento straordinario ciò che non lo è. Da queste pagine, quindi, non ci resta che ringraziare Antonio per il suo attaccamento alla maglia di Teano, sperando al contempo che l’esempio sia la promozione per atteggiamenti maggiormente virtuosi e rispettosi della Città che, è il caso di ricordarlo, necessita di essere abbellita con nuove espressioni positive. D’altra parte se: Un’era costruisce città…un’ora del nostro tempo, se spesa bene, sicuramente le arricchirebbe.
Carlo Cosma Barra