Una breve replica all’assessore Pinelli del quale ho apprezzato la disponibilità al confronto
Sono totalmente d’accordo con le considerazioni svolte dal Direttore Guttoriello a presentazione dell’articolo dell’assessore Pinelli.
Spero proprio che la possibilità di conoscere il punto di vista dell’Amministrazione sulle questioni poste dai cittadini divenga una prassi permanente in modo da scalfire il muro di gomma finora eretto . Vorrei fare solo due brevi precisazioni, assolutamente non polemiche, ma solo per spiegare meglio alcune delle cose dette, vi prego perciò di non considerarmi tedioso e stucchevole.
Dunque, per prima cosa, ho ritenuto che le competenze relative all’edilizia facessero capo all’assessore ai LL.PP. perché, negli incontri avuti con l’Amministrazione come rappresentante della Consulta “Evoluzione”, mi era sembrato che egli avesse competenza politica anche a trattare questi temi. Non è così? Ho inteso nel modo sbagliato? Doveva essere l’assessore all’Urbanistica ad interessarsi di tali questioni? Va bene ne prendo atto; vuol dire che quando si ripresenterà l’occasione chiederò esplicitamente che il nostro interlocutore sia chi abbia le giuste competenze per farlo. Vorrei far solo notare che, ai fini della delibera in parola, il risultato non cambia perché anche l’assessore all’urbanistica era ahimé assente. E’ vero che era presente l’assessore al Personale, e ciò gli fa onore, ma considerato che l’incarico per la selezione è stato affidato all’U.T.C. e non all’Ufficio AA.GG. a cui fa capo il personale, ho pensato che forse la presenza dell’assessore al ramo era auspicabile, se non altro per illustrare la necessità e l’urgenza di tale argomento, ma naturalmente ciò costituisce una mia opinione, probabilmente errata.
La seconda cosa riguarda il comportamento che l’Amministrazione ritiene di assumere per l’elaborazione della selezione. Faccio questa, diciamo così, provocazione perché chi si è assunto il compito di farmi la morale ogni tanto mi ricorda che le osservazioni e le discussioni vanno fatte durante la fase dell’elaborazione e dell’adozione dei provvedimenti, non dopo l’approvazione, quando diventano solo polemica fastidiosa e spesso inutile. Tuttavia questa fase deve esserci, altrimenti dobbiamo rinunciare ad interloquire, e questo non sia mai detto. L’Amministrazione ritiene che si debba limitare, una volta dato l’input, a verificare l’osservanza della legge da parte del funzionario che opera? Ritiene di avere solo questo compito da gendarme? Mi viene da pensare che a questo punto le scelte operate con le elezioni siano indifferenti: bastano i funzionari addetti a far andare l’amministrazione. Nel nostro caso: viene indicata una esigenza (lettera dell’ing. Capo del 1° agosto) con una soluzione; la Giunta gli dà la benedizione e gli dice và dove ti porta il cuore; l’Ing. Capo procede come meglio crede. Ma io credevo che fosse possibile almeno l’indicazione delle caratteristiche del soggetto da scegliere, di chi cioè ci fosse bisogno, e ciò partendo da una analisi un po’ più approfondita non solo delle necessità pregresse ma anche dei carichi di lavoro futuri (dovrà partire prima o poi il Piano Casa).
Non è così? E’ tutto nelle mani e nelle scelte del funzionario? Va bene, allora siamo in buone mani, aspetteremo pazienti e fiduciosi lo sviluppo della faccenda.
Gino Gelsomino