“Rifiuti, in Campania i cittadini non vogliono gli impianti di compostaggio. E fanno bene” (Il Fatto Quotidiano, Antonio Marfella, Presidente Medici per l’Ambiente, Napoli 2018). Partiamo da qui, per questa nostra ultima puntata, in ordine di tempo, sulla vicenda Ge.Si.A. S.p.A. e “tarantella” sul PUC (Piano Urbanistico Comunale). Dopo vari interventi sul caso dell’ex (S)indaco, Dino D’Andrea (quello delle pressioni provenienti da interessi privati locali, ricordate?); dopo le interviste dell’attuale (S)indaco, Gianni Scoglio (quello dei preventivi processi alle intenzioni della Regione Campania, ricordate?): dopo le conferenze di Fernando Zanni, Presidente dell’Associazione Ambientalista Eco-Polis (quello del Cosa è stato fatto, Cosa si sarebbe potuto fare, Cosa si farà, ricordate?); dopo i puntuali e dettagliati interventi dei Colleghi, Elio Zanni, Antonio Migliozzi e Giancarlo Izzo sui rispettivi Organi di Stampa, noi, millantatori di professione, alquanto frastornati e destabilizzati dalla vicenda dei ben due Impianti per i trattamento dei rifiuti in tenimento di Teano, atterriti sul come procedono le cose nella Città di Teano (vedi ns. del 02.04.2024), la notizia che La Campania ha pronte le procedure per dieci impianti di compostaggio, certamente tutto ciò non ci fa dormire sonni tranquilli. Ed ora, carte alla mano, vi spieghiamo perché. Dino D’Andrea e Fernando Zanni, relativamente all’autorizzazione rilasciata dalla Regione Campania alla Ge.Si.A. S.p.A. per la installazione di un Impianto per Trattamento di Rifiuti presso l’immobile dismesso ex Isolmer, accusano Gianni Scoglio reo di non aver portato in Consiglio Comunale, per la relativa approvazione, il Piano Urbanistico Comunale e che avrebbe messo al riparo il Comune di Teano dall’ospitare detto Impianto. Si badi bene che il predetto PUC, eventualmente da approvare da parte di Scoglio, è creatura degli stessi D’Andrea e F. Zanni e redatto nel 2018. Infatti D’Andrea era (S)indaco, l’Ing. Pierluigi Landolfi era Delegato all’Urbanistica e Fernando Zanni risultava essere R.U.P. (Responsabile Unico del Procedimento) per lo stesso PUC. Fin qui la cronistoria dei documenti. E fin qui riusciamo a comprendere come mai nell’intervista rilasciata al Collega Migliozzi, Scoglio “additava” F. Zanni quale essere, all’epoca, il principale “amministratore” del Comune di Teano. Ricapitolando. Secondo D’Andrea e Zanni, se si fosse approvato il PUC si sarebbe evitato l’ecomostro poiché ricadente in una zona vincolata. Così in sintesi. Mentre Scoglio, ribatteva lanciandosi in un improbabile e strumentale vero e proprio preventivo processo alle intenzioni della Regione, la quale, in deroga (in barba) al PUC avrebbe comunque potuto decidere diversamente. È Così? Ricordate “i polli di Renzo”? Orbene, noi che siamo degli incurabili millantatori di professione, a digiuno di materie giuridico-amministrative; a digiuno di ecologismo e tutela ambientalistiche, ci siamo andati a rileggere l’Elaborato n. 1 del Piano Urbanistico Comunale, redatto nel 2018 a cura di D’Andrea, F. Zanni e P. Landolfi. È inutile dire che, secondo nostro umile ed erroneo parere, il Piano sembra essere un chiaro trattato redatto ed ideato da un certo Ermete Realacci (il ns. F. Zanni, all’epoca, il principale “amministratore” del Comune di Teano, secondo Scoglio). Ma, le nostre teorie di grafologia forense, poco importano.
Quindi andiamo a leggere in maniera certosina quanto contenuto nell’Elaborato n. 1 pag. 82 – 1.9 Distretti industriali integrati nelle ex Area ASI Teano. Il PUC/VAS deve prevedere il recupero e ri-funzionalizzazione delle aree industriali esistenti per ubicarvi due piccoli Distretti industriali integrati: uno legato alle attività di trasformazione dei prodotti agricoli l’altro, invece, legato alla filiera verde e della green economy (impianto di compostaggio dell’organico, impianto di trattamento del materiale di risulta, impianto di trattamento delle frazioni della raccolta differenziata, etc.). Impianto di compostaggio dell’organico, impianto di trattamento del materiale di risulta, impianto di trattamento delle frazioni della raccolta differenziata, etc. ????? Abbiamo letto bene? Cioè, coloro che indicano Scoglio colpevole di non aver adottato un PUC “salvifico”, avrebbero, qualora approvato, presentato un documento che avallava e giustificava la realizzazione di un “Impianto di compostaggio dell’organico, etc.”??? Abbiamo capito bene? Se così non fosse, per una volta turatevi il naso e provate, attraverso queste pagine, a spiegarci a noi che siamo a digiuno di materie giuridico-amministrative e a digiuno di ecologismo e tutela ambientalistiche del territorio dove non fila il nostro discorso. Noi, lo ammettiamo, non la sappiamo né cantare, né suonare questa “tarantella”. Se ne deduce, quindi, che se così fosse (uno pseudo PUC tranello), Gianni Scoglio, non per coscienza o cognizione (visto che non ha argomentato quanto fatto da noi), bensì per ipotetica volontà di tutela a favore di “interessi privati locali”, o per Dilettantismo, Incompetenza, Sciatteria, Pressapochismo e Supponenza, bene avrebbe fatto a non portare in Consiglio Comunale il PUC da approvare. O no? Come a dire sarebbe “gghiuto ‘mparaviso pe’ scagno”. Così tanto per dire, visto che per sua stessa ammissione, il pericolo non sarebbe comunque scampato a causa dell’incombenza delle “deroghe” della Regione Campania. Allo stato, però, in assenza di chiarimenti da parte degli estensori del PUC e del punto 1.9 a pag. 82 dello stesso documento, Vuoi vedere che dobbiamo ringraziare il (S)indaco….???
Pasquale Di Benedetto