
Ieri è stata la giornata dedicata a Telethon. Una intera giornata in cui la TV ha invaso le nostre case con annunci e sollecitazioni per la raccolta di fondi da destinare alla ricerca per combattere le malattie genetiche, tra queste la SLA ( sclerosi-laterale-amiotrofica). Sappiamo purtroppo cosa significa questa malattia, la nostra comunità sta già pagando un prezzo altissimo in questa direzione e i casi sono ben più numerosi di quelli che conosciamo.
Abbiamo letto di qua e di la, visto filmati, ascoltato dichiarazioni di esperti sulla materia ma, a noi ci ha colpito un pensiero, uno sfogo o forse un sogno scritto sul proprio diario da un ragazzo che ormai tutti hanno imparato a conoscere, Cristian Boragine. Lo ha scritto mentre era in attesa dell’ennesima visita presso un ospedale di Roma, lo ha scritto sul suo profilo di facebook e noi lo abbiamo copiato. Non ce ne voglia Cristian ma deve sapere che ormai, per quello che può valere, il suo problema è anche il nostro, il suo dolore anche ma, con noi condivide anche la speranza che il suo sogno un giorno possa avverarsi.
Quando chiudo gli occhi non ho più la Sla
Il titolo sembrerà strano ma è la verità. Quando chiudo gli occhi per addormentarmi mi trovo in un altro mondo, per quelle poche ore non ho più la SLA, sono libero di fare ciò che voglio.
Sogno sempre di essere in un prato verde, con degli alberi bellissimi e tantissime persone che passeggiano e parlano tra loro.
Nel mio sogno mi ritrovo sempre con una maglietta lunga di colore bianco, come quella che ti mettono in ospedale prima di operarti, proprio così.
In quegli istanti sono veramente felice, anche se so che il giorno dopo non sarà più così. Tutto sarà come prima, la stessa vita di sempre e combattere sempre.
In questi dieci anni ho capito molte cose sulla SLA, ti inganna l’anima, tu credi che quando ti sveglierai non avrai più niente ma non è così.
Il Natale si sta avvicinando e molti chiedono sempre le stesse cose. Il mio desiderio sarebbe quello di non avere più questa malattia, anche solo per un giorno, per riscoprire cosa si prova a riessere di nuovo una persona come tutti gli altri.
Io non chiedo altro, solo essere felice e godermi la vita per scoprire come si vive al di fuori della SLA
Cristian Boragine


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