Era stata presentata come una delle due porte di accesso al Parco Archeologico. E’ l’area visibile alla sinistra di chi arriva a Teano prima dell’edificio che ospita l’Istituto alberghiero, al viale dei Platani (Ferrovia).
Due anni fa quest’area fu consegnata al Comune di Teano che, nell’ambito delle finalità del consorzio Appia Antica, cui aderì per iniziativa della Giunta Zarone, era riuscito ad ottenere il finanziamento dall’Unione Europea. Il progettista e direttore dei lavori, l’architetto Alfredo Balasco, in occasione della sua inaugurazione, circa due anni fa, spiegava che in effetti l’intera area, oltre a rispettare una esigenza di bonifica resa indifferibile per lo stato di grande abbandono in cui versava, rispondeva anche ad una esigenza di riqualificazione di una testimonianza archeologica presente sul posto che andava salvaguardata e possibilmente valorizzata. Contestualmente a ciò, l’area si presentava idonea per ospitare un parcheggio auto, una zona verde per il tempo libero ed infine un gazebo che avrebbe dovuto ospitare anche dei pannelli didattici.
L’area, una volta ultimata, disponeva di un impianto di illuminazione che avrebbe dovuto funzionare per consentirne la fruibilità anche nelle ore serali, oltre che come luogo di incontro per gli abitanti del quartiere, e garantire maggiore sicurezza per quanti ne utilizzano il parcheggio.
Oggi quell’area è in completo abbandono. L’erba alta ha cancellato i lineamenti della struttura, ha reso impraticabili i viali, l’impianto di illuminazione non ha mai funzionato e la sera la frequenza del luogo non è assolutamente consigliabile. Il gazebo sta arrugginendo e la siepe di lauro ceraso si sta lentamente riprendendo dopo l’arsura della scorsa estate. La zona è dotata di manicotti per l’irrigazione che non sono stati mai utilizzati.
Gli abitanti delle vicine palazzine sono preoccupati perchè l’erba incolta e l’approssimarsi del caldo creano l’humus favorevole per la moltiplicazione di serpenti, qualcuno già avvistato lungo il viale.
Forse la politica turistica e culturale cittadina farebbe bene a prevedere meno pranzi e sfilate e più manutenzione ai punti qualificanti della nostra città. Non per niente, è solo un problema di decoro! Come quello che ognuno di noi si impone a casa propria.
Ma questo ormai è un discorso vecchio che ci siamo stufati di ripetere.
F.M.