Cicerone e Di Benedetto
"Fino a quando, Catilina, abuserai della nostra pazienza? Per quanto ancora codesta tua follia si prenderà gioco di noi? Fino a quale limite si spingerà la tua audacia? Per nulla ti hanno scosso il presidio notturno del Palatino, per nulla le sentinelle della città, per nulla la paura della gente, per nulla il luogo sorvegliatissimo sede del senato, neppure l’espressione del volto dei qui presenti? Non ti accorgi che i tuoi piani sono stati scoperti? Non vedi che ognuno è a conoscenza della tua congiura e che la tengono sotto controllo?Quale decisione hai preso? Forse qualcuno di noi lo ignora?" (Cicerone)
Risulta sempre molto difficile, per un semplice cittadino, non addentro ai meandri del diritto e delle norme di legge, distante dalle logiche che regolano i rapporti di lavoro tra pubblico e privato, comprendere come possano verificarsi situazioni come quelle che stanno caratterizzando i rapporti tra l’Amministrazione Comunale ed il responsabile unico dei procedimenti di tutte le opere pubbliche finanziate con i fondi europei, e precisamente l’ingegnere Fulvio Russo.
Questo vale soprattutto per il cittadino che osserva il comportamento dei pubblici dipendenti e spesso si chiede perché tanta differenza tra i diritti e doveri di questi nei confronti di un lavoratore privato. Il confronto, sempre a parere del cittadino comune, risulta sempre penalizzante per il lavoratore privato che confronta la durata della sua settimana lavorativa, la rapporta al salario mensile e i conti non gli tornano mai. Se poi passiamo al campo delle garanzie e tutele, assistiamo ad una evidente e macroscopica sperequazione.
Si possono confrontare tutte le teorie di questo mondo per appoggiare l’una o l’altra tesi ma una cosa è certa, il lavoratore pubblico gode di garanzie, soprattutto per quanto riguarda il proprio posto di lavoro, che nel privato non esistono perché nel privato non c’è la politica che spesso condiziona negativamente anche lo stesso funzionamento della cosa pubblica e chi volesse andare oltre, spesso si trova a dover fare i conti con mille paletti e forse anche darne conto personalmente.
Questa considerazione è scaturita dalla constatazione che in questi giorni, ma la cosa parte da lontano, si dibatte sul contenuto di una nota del 3/06/2014 prot.n.214, inviata dal Sindaco Nicola Di Benedetto al Responsabile del settore opere pubbliche del Comune di Teano, ing. Fulvio Russo in cui sostanzialmente diffida il tecnico a completare l’iter procedurale per l’ottenimento di un finanziamento europeo milionario per la realizzazione di un “Itinerario di visita dei Beni culturali del Territorio Sidicino, dal Museo Archeologico al Teatro Tempio di Teano”. La lentezza nello svolgimento del proprio compito e la pretestuosità di alcune richieste che hanno già provocato qualche pesante sollecitazione da parte dell’organismo regionale istruttore, o forse addirittura si parla di ultimatum, la prolungata assenza per malattia accusata dal tecnico, forse proprio in coincidenza di simili contestazioni e altre contestazioni precedentemente provocate sempre dallo stesso atteggiamento, tutto questo, secondo la nota del Sindaco, sta compromettendo seriamente l’ottenimento del finanziamento con notevolissimi danni, diretti ed indiretti, per la economia locale. Per chi volesse completare l’informazione sulla specifica vicenda rimandiamo alla lettura del documento originale.
Ma questo episodio è solo uno di una lunga serie iniziata con l’insediamento della nuova amministrazione. E’ lecito assistere a tutto questo? Può una comunità rimanere ostaggio di simili comportamenti ?(ammesso che le contestazioni dell’amministrazione risultino confermate), la comunità teanese non ha già pagato un prezzo altissimo a causa di vicende che hanno avuto origine proprio dal settore di competenza del tecnico che oggi è ufficialmente e pubblicamente diffidato? E’ possibile che non ci si renda conto di dover rispondere ad una intera comunità (oltre che alla propria coscienza) che si accolla l’onere di versare nelle casse dello Stato le risorse necessarie per garantire il salario a quanti dovrebbero lavorare per il bene ed al servizio della collettività?
E’ normale che mentre il Consiglio comunale delibera sull’entità delle nuove tasse che andranno ad appesantire ulteriormente il bilancio delle famiglie, da un’altra parte si apprende che c’è qualcuno che con il proprio comportamento potrebbe far perdere un finanziamento europeo di diverse centinaia di migliaia di euro?
Si faccia chiarezza sull’intera vicenda, questa situazione crea imbarazzo e produce ogni giorno sempre maggiori danni. Chi ha la responsabilità di decidere, decida, sempre nel rispetto delle leggi.
Figueras