"Sere fa ricordavo con amici momenti della mia fanciullezza. La nostra città era, allora, a dimensione di bambino…. La quasi assenza di traffico e comunque di automobili, rendeva ogni spazio un possibile campo di calcio, ogni discesa una pista per monopattini e carruoccioli coi cuscinetti a sfera, primitivi skateboard, ed ogni vicolo un campo di battaglia coi fucili con le mollette per i panni e gli elastici ricavati dalle camere d’aria. E la nostra città abbonda di piccoli slarghi, di discese e di vicoli. ."
E’ l’incipit di un recentissimo scritto dell’Ing. Gelsomino che galoppa sul filo rosso del ricordo e dell’emozione, coinvolge come il sospiro di una fanciulla al suo primo bacio. Gli Egizi dell’età d’oro dei Faraoni sostenevano che le parole hanno potere. Ci sono persone che hanno la capacità di lasciare il segno. Sono le persone che vivono con passione la loro vita, che vogliono trasmettere qualcosa di sé, che si coinvolgono e ti coinvolgono, che ti prendono per mano e ti aiutano a capire, a vedere una luce nel buio. Riuscire a incontrare queste persone e avere la fortuna di viverle è una magia.
La storia dell’Uomo è anzitutto e soprattutto una storia di coraggio: la prova che senza il coraggio non fai nulla, che se non hai coraggio nemmeno l’intelligenza ti serve. "E pensavo che un genitore, o un nonno, se vuole insegnare ad un bimbo ad andare sui pattini o in bici oggi non saprebbe dove farlo se non ha spazi suoi, privati….. Quello spazio a S.Antonio, uno dei pochi pubblici facilmente chiudibile alle auto, è, così, inutile, impedito anche a quel minimo di fruibilità a cui la città, ed i suoi piccoli abitanti, avrebbe diritto. Io non so se l’Amministrazione ha tra i suoi programmi qualcosa inerente questo problema, che a me sembra prioritario, visto che i suoi progetti sono molto ben celati. "
Gino sembra dire al nostro Paese, ormai poco più di una bicocca, e in effetti lo dice, anche se in altri termini: Anche le pietre mi parlano, qui, è casa mia. E io seduto al solito posto ti guardo come se fosse la prima volta, così come faccio tutte le volte.. Non importa come e dove e soprattutto non importa quando. E sembra dire , anche se non lo scrive, perché la gentilezza è l’arma dei più forti," L esperienza è la somma di tutte le volte che te la sei presa in quel posto." In effetti, con la fine delicatezza di riservare uno spazio ricreativo ai bambini ha fatto il gemellaggio con la stupenda terrazza S. Antuono, splendido squarcio su un orizzonte concluso da azzurre colline.
Grazie Gino per la tua elegante sensibilità, per il tuo discreto tatto, eredità di un Padre Gigante ( Maresciallo Maggiore Gelsomino) che ci prendeva per mano e ci insegnava l’arte della vita, con i suoi spazi ludici anche, tipo le partite di pallone al campo sportivo di cui era un commentatore più abile e godibile di un Niccolò Carosio, più spettacolare di un Sivori o di un Rivera.
Concludo con un’innocente e infantile gioco di parole: Lotterai, L’otterrai, Lo terrai..E quelle voci di bambini che ora sento così piano. Sfumate..come in un sogno della prima notte. Risvegliano la nostalgia di un passato ormai lontano.
Giulio De Monaco