Nel nostro quotidiano peregrinare, in questi giorni ci siamo ritrovati a percorrere strade, vicoli, piazze e a calpestare i marciapiedi (!) della Città di Sessa Aurunca. Ed è stato allora che abbiamo rammentato che nel 337 a.C. i Sidicini, alleati degli Ausoni di Cales, dichiararono guerra agli Aurunci che, sconfitti, furono espulsi dalla loro capitale, Sessa Aurunca. E sempre in quegli istanti ci è apparsa l’immagine orgogliosa del compianto Maestro Rino Feroce allorquando ci spiegava la tecnica adottata per il dipinto che sovrasta l’Aula del Consiglio Comunale di Teano e che rappresentava, appunto, la battaglia e la cacciata dei Sessani ad opera dei Teanesi. La rara passeggiata, però, è stata ancora più piacevole poiché le nostre scarpe non inciampavano né in una pavimentazione sconnessa, né tantomeno in cartacce, né in nauseabonde buste di rifiuti, né in fazzolettini di carta o bottiglie di birra abbandonate per terra. Insomma, una pulizia accurata delle strade e parchi pubblici degni di una Città civile. Onore a Sessa Aurunca! E detto da un Teanese, come si dice DOC, è tutto dire!
Aula Consiglio Comunale con affresco di Rino Feroce
Sempre in quegli istanti, con obiettiva coerenza ed onestà intellettuale, non becera e provinciale ipocrisia, abbiamo dovuto constatare ed ammettere che gli Aurunci, oggi, hanno riscattato, rispetto ai Sidicini, la sconfitta del 337 a.C.. Checchè se ne dica! E provassero a smentirci quel Sindaco, quel Vice Sindaco, quegli Assessori/e o Consiglieri/e Comunali di Teano, i quali, siamo pronti a scommetterci, seduti al cospetto di quell’affresco che sovrasta l’Aula Consiliare, non ci meraviglierebbe se non ne conoscessero, né l’Autore, né il significato, né la rappresentazione storica. Ci provassero! Avremmo mille argomentazioni per dimostrare tutta la loro indegna rappresentanza di una Città meritevole di ben altra sorte. L’unica giustificazione a loro favore, probabilmente, potremmo trovarla nella bonomia (?) o rassegnazione, o assuefazione di una cittadinanza inerme e disarmata (che fine ha fatto quel popolo fiero?). Come a dire, io (amministratore) sopravvivo grazie al lasciapassare di quelli da me considerati ed amministrati come degli “utili idioti”. Semplicemente perché il confrontarmi con chi la sa più lunga di me, questi mi risulterebbe come un “personaggio scomodo” alla mia bisogna, o peggio, apparirebbe come lo “specchio dei miei limiti”. E tutto questo, non me lo posso permettere. O ammettere!
Non è forse vero che i Sidicini devono recarsi nella Città degli Aurunci per vaccinarsi? Non è forse vero che gli Aurunci hanno già progettato il secondo nuovo Ospedale in sostituzione di quello attuale, “ex nuovo” poiché costruito negli anni ’70, in sostituzione di quello ospitato nel vecchio convento? Non è forse vero che persino la sede del Parco Naturalistico del Roccamonfina si trova nella Città degli Aurunci? Non è forse vero che il Comando Guardia di Finanza si trova sempre tra le mura degli Aurunci? E chi più ne ha, più ne metta. Ma al di là di tutto ciò, ora gli Aurunci dimostrano una fierezza ed una dignità civica di tutto rispetto. Lì le nostre scarpe non inciampano né in una pavimentazione sconnessa, né tantomeno in cartacce, buste di rifiuti, né in fazzolettini di carta o bottiglie di birra abbandonate per terra. “Non v’è che non veda l’urgenza di un grande ricupero di moralità personale e sociale, di legalità. Sì, urge un ricupero di moralità…. Da una restaurata moralità sociale a tutti i livelli deriverà un nuovo senso di responsabilità nell’agire pubblico, come pure un ampliamento dei luoghi di formazione sociale e un più motivato impulso alle diverse forme di partecipazione e di volontariato.” Sono le parole di Papa Woityla, riportate in uno degli apprezzati articoli di Claudio Gliottone. Ora, all’amico e dottore Claudio chiediamo con somma umiltà se questi ammonimenti sono recepibili da tutti o qualcuno, per sua antropologica natura, ha qualche limite per comprendere, interpretare ed empaticamente attuare quanto descritto. Ovvero, caro Claudio, hai visto mai un eschimese che fa la siesta sui ghiacci? Ovvero se quel Sindaco, quel Vice Sindaco, quegli Assessori/e o Consiglieri/e Comunali di Teano, i quali, siamo pronti a scommetterci, seduti al cospetto di quell’affresco che sovrasta l’Aula Consiliare, non ne conoscono, né l’Autore, né il significato, né la rappresentazione storica. Avremmo mille argomentazioni per dimostrare tutta la loro indegna rappresentanza di una Città meritevole di ben altra sorte. Ovvero, se si sono avveduti che gli Aurunci, oggi, hanno riscattato, rispetto ai Sidicini, la sconfitta del 337 a.C..
Pasquale Di Benedetto