In questo particolare momento, tutti siamo più o meno preoccupati, prim’ancora che per il futuro, per l’immediato presente. Il Covid-19 è l’argomento principale, ma ci sono tante altre questioni che in tanti fanno finta di non vedere. Di non sentire. Secondo il detto antico “Occhio non vede, cuore non duole”.
Nostro malgrado, per questioni strettamente personali, al di là della zona del colore che a voi più aggraderà, siamo costretti da tempo a seguire le varie vicissitudini sidicine, da lontano. Ci teniamo aggiornati approfittando delle informazioni che vengono veicolate attraverso i canali più disparati. Il giornale on line de Il Messaggio, con il suo gruppo e la pagina FB, gli innumerevoli gruppi WhatsApp ed i canali social.
Leggiamo di tutto e di tutti e riteniamo, forse, sia il caso di fermarci un attimo e riflettere.
È vero, non stiamo vivendo un bel momento. Stiamo lentamente perdendo quel contatto sociale alla base di ogni rapporto umano. La tanto declamata didattica a distanza, DAD, a parere di chi scrive, sta allungando le differenze e le distanze, per quella fascia più fragile e più debole. Questo, non è in linea con i principi fondamentali della nostra Carta Costituzionale. E ciò avviene nel più totale SILENZIO.
In aggiunta, l’abuso di potere di chi dovrebbe istruire e formare, è disarmante, alla pari della più totale mancanza di rispetto verso gli studenti. Ragazzi e ragazze di ogni età, i quali nonostante siano enormemente colpiti dai divieti che questa pandemia ha imposto, continuano a sorridere e studiare, nonostante tutto. E vogliamo ricordare, qualora ve ne fosse l’esigenza che tutti, dai più piccini ad i più adulti, meritano prima di ogni cosa di essere rispettati. Non sono dei soldatini in attesa di un comando. Ed il rispetto nei loro confronti viene prima di ogni cosa.
Chiusi tra le mura domestiche, incollati alla tastiera dei pc o al display degli smartphone, stiamo diventando delle bestie, che si lasciano andare ad atteggiamenti non degni dell’essere umano.
béstia s. f. [lat. bēstia]. – 1. Nome generico di ogni animale, escluso però l’uomo, anzi spesso in contrapp. all’uomo: lo pensiero è proprio atto de la ragione, perché le b. non pensano (Dante); vivere, mangiare, dormire come una b., in maniera più confacente a bestie che a uomini; lavorare, sudare come una b., sottoponendosi a pesanti lavori materiali, o senza riposo; una fatica da bestie, gravosa; morire da bestia, o come le b. (anche come un cane), senza assistenza o soccorso di alcuno (o anche, rifiutando i conforti della religione); camminare a b., con le mani e coi piedi; strada da bestie, stradaccia; prov., chi non vuol bene alle b. non vuol bene neanche ai cristiani, cioè agli uomini (cfr https://www.treccani.it/vocabolario/bestia/ )
Leggiamo ogni giorno commenti e post, di quanti letteralmente godono se tizio ha contratto il Covid-19, o se Caio non è ancora positivo. Ci si augura il male del prossimo, senza badare minimamente dove lo si va ad esternare. Talvolta si offende, andando anche oltre il consentito e/o si pubblicano notizie prive di ogni fondamento. Il tutto per il solo gusto di fare del male, o peggio ancora, creare allarmismo mediatico.
Così, giusto per informazione di chi legge, ricordiamo che chi offende l’altrui reputazione sulla propria bachecasocial, rischia di incorrere in una sanzione molto pesante, che consiste nella reclusione da sei mesi a tre anni o nella multa pari almeno a 516 euro.
(cfr https://www.studiocataldi.it/articoli/36423-la-diffamazione-sui-social.asp)
Nel frattempo, mentre qualcuno si diverte in questo modo, c’è una fascia della popolazione che sta accogliendo sempre più persone, facendo aumentare in modo esponenziale la categoria dei più deboli e degli indifesi.
Abbiamo avuto di scoprire in modo diretto, l’esistenza di determinate forme di assistenza in favore di questi fratelli e sorelle più sfortunati di noi, assolutamente tenute nascoste in un cassetto da parte delle Istituzioni e da parte di quegli Organi che invece dovrebbero favorirne la diffusione, fatta eccezione per quelle mosche bianche che proseguono la loro encomiabile opera nel più assoluto anonimato e lontani dai riflettori. Non faremo i loro nomi, ma li ringraziamo di cuore. Loro capiranno e ne saranno felici.
Talvolta anche una semplice chiacchierata, uno scambio di parole, può essere utile a chi, dignitosamente ed in silenzio, sta affrontando un momento buio della propria vita. A loro tutti, ci sentiamo di sussurrare che passerà. Nulla, o quasi nulla, è eterno.
Anche la galleria più lunga e buia, al termine ha sempre un’uscita. Quella lucina, oggi lontana, lentamente si farà sempre più viva e domani, guardando indietro tutto sarà solo e soltanto un brutto ricordo.
Ricordate che quello che oggi capita al nostro prossimo, domani potrebbe capitare anche a noi tutti.
A poco più di 40 giorni dal Santo Natale, meditate gente, meditate.
FeudoDiViaAnfiteatro, Novembre MMXX
Luciano Passariello