Rilievo funerario del tipo “a finestra” con busti ritratto (III-IV sec. d.C.)
Quando sei cosciente del tuo valore , non esiste una cosa qualsiasi che ti soddisfi.
Tanto meno qualche cosa che ti colpisca.
(Maximoto San)
L’acconciatura della figura femminile, costituita da trecce raccolte sulla fronte da una sorta di fibula, è diffusa nell’età flavia (69-96 d.C.), ma ritorna di moda agli inizi del IV sec., periodo al quale risalirebbe il rilievo. L’opera rappresenta un buon esempio di arte provinciale romana.
A Fondi sono stati rinvenuti altri rilievi funerari di questo tipo, ma più antichi, databili alla fine del I sec. a.C. (prima età augustea). Due di essi sono esposti nel Museo civico collocato nella sale dell’imponente Castello Caetani, al centro della cittadina. Un altro si trova incastonato nel muro di un edificio che si affaccia su piazza della Repubblica. Esso è comunemente detto il “Pasquino fondano”, probabilmente perché in passato vi venivano affissi scritti satirici affini alle famose “pasquinate” romane. Anche in questo caso era raffigurata una coppia unita nella dextrarum iunctio, ma della donna rimane solo il braccio destro.
Si ritiene che questa tipologia di rilievi funerari fosse generalmente richiesta da committenti appartenenti alla classe medio borghese dei liberti, desiderosi di mostrare con orgoglio il loro nuovo status sociale di uomini liberi.
del Museo Archeologico Nazionale di Sperlonga.