La scuola italiana non passa l’esame di maturità dell’innovazione: nel 2011 solo il 30% degli studenti italiani di terza media utilizzava le nuove tecnologie e gli strumenti informatici come strumento di apprendimento durante le lezioni di scienze, rispetto a una media del 48% dei Paesi sviluppati. A dirlo è l’Ocse, ma l’opinione potrebbe essere quella di chiunque abbia di recente messo il piede in un istituto italiano. Un problema diffuso e atavico quello della modernizzazione e dell’informatizzazione nelle nostre strutture, aggravato negli ultimi anni dalla penuria di risorse a livello centrale.
È in questo quadro, a dire il vero piuttosto stagnante oltre che sconfortante, che si inserisce un’iniziativa che potrebbe portare una ventata d’aria fresca in molte scuole dello Stivale. Si chiamaSmart Future ed è un progetto internazionale promosso daSamsung per favorire la digitalizzazione dell’istruzione pubblica, a tutti i livelli. Il programma italiano, annunciato al Museo Della Scienza e della Tecnica di Milano, ha un obiettivo finale piuttosto ambizioso: costituire vere e proprie classi digitali in circa 300 scuole italiane nel triennio 2013/2015 – le prime 50 entro la fine dell’anno – dotandole di tecnologie digitali interattive e corsi di formazione rivolti ai docenti.
"Non è qualcosa che è finalizzato alla vendita di tablet e altri prodotti elettronici ma un piano per lo sviluppo e il benessere", spiega Carlo Barlocco, Senior Vice President Samsung Electronics Italia, sottolineando il carattere dal basso dell’iniziativa."Vogliamo mettere a fattore comune la voce della scuola e la nostra competenza ad esperienza nell’innovazione".
"Sappiamo che c’è un problema ma siamo anche convinti che esistano le soluzioni", precisa Luca Danovaro, Corporate Marketing Director dell’azienda, aggiungendo: “Vogliamo offrire agli studenti un’istruzione evoluta e allineata agli standard di altri Paesi per cogliere nuove opportunità di lavoro, alla luce del contesto sempre più competitivo nel quale ci si trova a operare”.
Il progetto si articolerà in tre fasi propedeutiche: la costituzione di un Advisory Board formato da docenti e professionisti impegnati in ambito educativo, un Roadshowche toccherà le principali città italiane a partire da settembre e un Osservatorio nazionale sui Media Digitali a scuola realizzato insieme all’Università Cattolica di Milano.
Gli interventi sugli istituti non si concentreranno sulla mera fornitura di attrezzature e tecnologie digitali (quali tablet e lavagne digitali) ma anche e soprattutto sulla consulenza in ambito infrastrutturale e sulla formazione del corpo docente. "Vogliamo portare formazione e aiutare le scuole nell’integrazione, non tanto sull’uso dei prodotti ma sui modelli di insegnamento", ha spiegato Antonio Bosio, Products & Solutions Director di Samsung Electronics Italia. "Pensiamo che gli strumenti digitali possano migliorare notevolmente il livello di supporto e di coinvolgimento per gli studenti e al tempo stesso facilitare le attività del corpo docente".
Un ruolo centrale sarà giocato in questo senso anche dagli editori e dai fornitori di contenuti in genere, dai quali ci si attende un contributo importante nella trasformazione del sapere in un formato che non sia solo digitale ma anche e soprattutto interattivo.
di Roberto Catania