Per chi non l’avesse riconosciuto, quello riprodotto nell’immagine, è il marciapiede della curva che dal Santuario di S.Reparata porta in direzione di Roccamonfina.
Il marciapiede è praticamente inutilizzabile, sia perché mancante di pavimentazione e pieno di pietre e buche ma, se ciò non bastasse, è sepolto sotto le sterpaglie che ostruiscono tra l’altro anche la visuale per chi si reca in direzione di Roccamonfina. Ma questa situazione non dovrebbe essere sconosciuta agli uomini della giunta comunale perché almeno due di loro e ci riferiamo agli assessori De Monaco e Pinelli, percorrono almeno due volte al giorno questo tratto di strada, per non parlare dell’assessore ai lavori pubblici Toscano che si prepara a trasferirsi proprio da queste parti.
Questa è una situazione assolutamente pericolosa, già segnalata altre volte ai responsabili comunali, addirittura per una scampata disgrazia di un vecchietto, solito affidarsi all’autostop per raggiungere Casafredda. Il malcapitato fu appena sfiorato da un’autovettura perché costretto a camminare sulla carreggiata stradale perché il marciapiede era occupato dalle sterpaglie. Sullo stesso marciapiede poi, se già questo non bastasse, fa bella mostra di se, proprio in piena curva, un segnale stradale di pericolo. Gli abitanti di S.Reparata sembrano ormai rassegnati all’idea che il proprio quartiere sia entrato nella lista nera (è ben visibile lo stato di abbandono in cui versano i marciapiedi, le erbacce, i segnali arrugginiti, l’illuminazione quasi inesistente ed i continui disservizi denunciati per la raccolta dei rifiuti urbani).
Ma questo atteggiamento degli amministratori che dedicano tanta cura in alcune zone e quartieri della città, non può essere considerato una semplice superficialità o sciattezza, questo è omissione di servizio pubblico, necessario, indispensabile per il decoro ma anche e soprattutto per la sicurezza dei pedoni.
Ci sono a nostro avviso tutti gli estremi perché le autorità competenti, non esclusa l’attiva caserma dei Carabinieri, ritengano di intervenire, non fosse altro per diffidare i pubblici amministratori a fare il loro dovere e perché no, certificare che queste omissioni sono state contestate preventivamente prima che si verifichi qualche malaugurato incidente.
Se questo articolo può rappresentare, per le forze dell’ordine, una pubblica denuncia, ci dichiariamo disponibili fin da ora a confermarla in ogni sede utile e fornire ogni altra documentazione perché si ponga fine a questo scempio.