Quello che state per leggere, non è un articolo di prima mano. Sono considerazioni che scaturiscono dalla lettura dell’articolo di Elio Zanni “Piano urbanistico, tutto da rifare” pubblicato su ‘Il Mattino’ di oggi. Non ci sono grandi novità, anzi una novità c’è ed è quella contenuta nella dichiarazione del Sindaco Picierno il quale, nella prospettiva che anche il PUC (Piano Urbanistico Comunale) annunciato in arrivo per la fine di febbraio, non potrà essere approvato, perché non è dotato di una Vas valida, ha affermato che:” Non nego la valenza di queste fosche previsioni, anche perché il tempo trascorso ha reso la già bocciata Vas ulteriormente obsoleta: Abbiamo però già pensato ad una contromisura. Mi spiego: provvederemo alla messa in cantiere di un nuovo PUC, immediatamente dopo l’acquisizione di quello in arrivo”.
Abbiamo premesso che a nostro avviso non ci sono grandi novità, ma questo non per penalizzare l’articolo in questione anzi, proprio per confermarne la validità in quanto tutte le considerazioni svolte sulla triste e tormentata lunghissima storia dei vari PUC e prima ancora dei vari tentativi, inutili, di far decollare il PRG sono talmente scontati che purtroppo rappresentano solo la conferma di una incapacità, certamente politica ma anche amministrativa, di portare a casa un risultato che dia dignità di città a questa città.
Dunque, riepilogando, da circa trentacinque anni Teano non dispone dello strumento urbanistico che ne avrebbe garantito una crescita funzionale, rispettosa della tipologia del territorio e sviluppo demografico.
Falliti i vari tentativi di approvazione dei PRG, si è passati con moderato ottimismo al nuovo strumento urbabistico il PUC. Ed invece cosa capita? Capita che il PUC viene respinto dalla Regione Campania per la bocciatura del Vas, praticamente il cuore del PUC. Una bocciatura senza appello, sia perchè tutte le proiezioni socio-demografiche e le considerazioni tecniche furono ritenute “completamente fuori luogo rispetto alla realtà contingente e ogni ragionevole previsione” e sia per l’aggravante che addirittura il Comitato delle Associazioni rilevò che all’interno della Vas (valutazione impatto ambientale strategico) erano stati individuati “interi blocchi di testo identici ad altri già noti, ovvero copiati dal piano urbanistico di una città dell’hinterland napoletano”.
Circa un anno fa il PUC fu affidato alle cure di uno staff dell’Università Federico II di Napoli ed è di questi giorni l’assicurazione, da parte del Sindaco e del nuovo assessore all’Urbanistica, che lo stesso PUC ci sarà consegnato entro la fine del mese di febbraio. Ma per farne che? Se la Vas da presentare prima o in contemporanea al PUC è quella che è stata bocciata, quale risultato ci si può attendere.
Un’altra bocciatura.
Ed è a questo punto che interviene la dichiarazione del Sindaco che afferma che, proprio per ovviare all’inconveniente, non appena l’Università consegnerà il ristrutturato PUC, si provvederà a mettere in cantiere un nuovo PUC.
E andiamo avanti così, e poi ci chiediamo come sia possibile che una città viva situazioni drammatiche e spiacevoli, anche dal punto di vista giudiziario, come quella che sta lacerando l’economia e la tranquillità di tante famiglie; come sia possibile che, alcune figure incaricate della gestione tecnico-amministrativa di questo settore vitale come l’edilizia, possano gestire indisturbati un potere tanto grande da rendere realistica il detto “Non si muove foglia che questi non voglia”.
Forse questa è una delle occasioni dove sarebbe interessante conoscere anche il parere della consulta “Evoluzione”.
Figueras