Cos’è un rito? Ciò che rende diverso il lunedì dalla domenica, quel che distingue un’amicizia da un amore, ciò che fa diverso un battito cardiaco da un batticuore. "Senza Domenica non posso stare" di e con Angelo Maiello, spettacolo con cui si concluderà la Terza Edizione del Festival Teatri d’Anima, sabato 19 gennaio alle ore 21, nella chiesa San Francesco in Teano.
Albeggia su questo orizzonte dimenticato dalla società attuale, dedita a vivere improvvisando, e che rianimerà attraverso una lieve ironia, che si apre al sorriso, le stanze polverose della liturgia sacra, che talvolta corre il rischio di regredire a intrattenimento distratto e senza possibilità di catarsi.
L’attore sarà accompagnato dalle musiche dal vivo di Franco Sansalone, alcune originali, altre arrangiate per l’occasione, che si destreggiano tra il gregoriano e il blues. In scena si può sorridere ai fantasmi della fretta, dell’abitudine, della profanazione di senso che tra l’altare e l’assemblea si alzano come segnali di piccole contraddizioni che spesso appesantiscono in maniera invisibile un rito millenario capace di infiammare il cuore degli uomini dalla notte dei tempi. Si tratta di segnali sparsi nelle chiese di ogni dove, colti da un’appassionata osservazione critica del rito che scade in altro, dai colloqui con sacerdoti, con credenti e non, resi alla riflessione con la passione e l’amore di chi nella liturgia vede possibilità di riscatto e di conversione. Al teatro, come sempre, il compito di confessare la vita, e in questo caso la necessità dell’uomo di celebrare il sacro e la simultanea tentazione alla resa al suo sfiorarsi. Le "cose" si "fanno". I riti si celebrano.