Se al vertice regionale e provinciale del nuovo partito delle Libertà la situazione sembra definita, per quanto riguarda la spartizione proporzionale ovvero la composizione percentuale dell’assorbimento nel nuovo partito (F.I.70% e AN30% ) così non è in periferia.
La gestione regionale del partito è stata affidata all’onnipresente Nicola Casentino di Casal di Principe, con il vice Mario Landolfi di Mondragone, amici di mille battaglie, in provincia di Caserta la guida del nuovo partito è stata affidata al Senatore Pasquale Giuliano, aversano e persona perbene ed al vice Gennaro Coronella anche lui di Casal di Principe.
Geograficamente l’Agro Aversano con il territorio dei casalesi hanno in mano il partito. Questi signori dovrebbero supervisionare e dirigere le operazioni per la individuazione del segretario della sezione sidicina, e qui le cose si complicano maledettamente.
Ci sono almeno tre componenti che legittimamente o illegittimamente avanzerebbero pretese per assumere la guida della sezione.
Partiamo dagli ex alleanzini che per primi sono scesi in campo dichiarandosi rappresentanti del PDL in Consiglio Comunale (Roberto Conca e Fabiano Cirelli) e partecipando ai lavori della conferenza costitutiva del PDL presso
A Caserta hanno preso atto ed hanno risposto che avrebbero fatto sapere.
E’ poi toccato Mario Toscano e Mattia De Masi, presentando le credenziali di alcuni risultati elettorali (amministrative) ma scontrandosi con il realismo di Mario Landolfi il quale avrebbe contestato a Toscano la presenza del figlio Flavio nella Giunta Picierno di centrosinistra e la posizione equivoca del figlio che partecipa a tutti gli incontri del PD, il giorno dopo si dichiara agnostico ed il giorno dopo ancora afferma di sostenere i valori del centro destra. Una posizione che politicamente non trova molti consensi.
La terza incognita è rappresentata dal nascente gruppo giovanile del PDL ricco di buone intelligenze e di solidi valori ma che si scontrano con una metodologia di confronto politico un po’ stantio e a loro dire alquanto superato. Questi ragazzi vogliono svolgere un ruolo decisivo per la ripartenza dell’azione politica nel nostro paese e lo vogliono fare non in posizione di subalternità nei confronti dei vecchi protagonisti. Significativo è stato il messaggio lanciato ai vertici provinciali allorché si sono rifiutati di indicare un nome da inserire nell’organigramma provinciale del partito affermando che prima del nome c’è la necessità di confrontarsi, conoscersi e definire insieme il percorso da fare, solo dopo avrebbero individuato chi tra loro fosse in grado di interpretare e rappresentare l’intero gruppo. E quando lo hanno fatto hanno indicato una giovane donna, Giusy D’Aiello, ritenuta la nuova speranza del centro destra. Non c’è che dire una vera lezione di sana politica.
Sono queste le aspettative o all’ultimo momento uscirà il solito coniglio dal cilindro? Figueras