In coerenza con la nostra linea editoriale, improntata solo ed unicamente a spronare quanti deputati al Governo della Città, ivi inclusi i Cittadini stessi, riceviamo e pubblichiamo le impressioni di un “Inviato al Consiglio Comunale”. Verificato attentamente che non trattasi di pettegolezzi, invettive o diffamazioni, bensì di argomenti di natura tecnico/amministrativa, onde stimolare ancor più il dibattito sulla strada intrapresa o da intraprendere per risollevare le sorti di Teano, abbiamo ritenuto opportuno pubblicare tali impressioni. Tanto nell’auspicio di sollecitare anche eventuali smentite, rettifiche o ulteriori spunti risolutivi.
Il Direttore
L’estate volge a termine e ci offre uno spaccato veramente miserrimo di ciò che ci attende.
Noi, viviamo in un paese (paese Italia) democratico nel quale ogni forma di governo prevede una maggioranza ed un’opposizione, o minoranza che dir si voglia. Entrambe vengono chiamate dal popolo sovrano ad assolvere un ruolo. Ruolo al quale non si può, né si deve abdicare. Se si abdica al ruolo bisognerebbe avere la dignità e la coerenza di voler rassegnare le dimissioni dal proprio ruolo. Ammettere la propria incompetenza e dedicarsi a compiti più consoni alla propria personalità.
Per dirla più semplicemente quelli che hanno votato il candidato sindaco Zarone sono quelli che non volevano e non vogliono Scoglio sindaco ma il gruppo consiliare Zarone diversamente dai propri elettori vuole Giovanni Scoglio sindaco.
- Il presidente del consiglio comunale dr. Pasqualino Tammaro, in spregio al regolamento consiliare, che ha servito degnamente il Comune di Teano per oltre quarant’anni, fa svolgere le interrogazioni/interpellanze alla stregua di veri e propri punti all’ordine del giorno. Parlano tutti ma proprio tutti. Mica alla minoranza consiliare gli viene in mente di invitare il presidente al rispetto del regolamento.
- La minoranza fa una richiesta di accesso agli atti? In quale trattato di quale paese del quarto mondo un consigliere deve fare una richiesta di accesso agli atti? Ma, forse, ci hanno informati male, – il consigliere, anche prima dell’avvento del d.lgs. 33/2013, non aveva diritto di accedere a tutti gli atti in possesso della pubblica amministrazione, anche i cosiddetti atti endoprocedimentali?
Ed invece, meraviglia delle meraviglie, la norma che vale in tutta Italia, non vale a Teano e costringe una povera opposizione, priva di mezzi e contenuti, a fare richiesta di accesso agli atti come un qualsivoglia cittadino e magari, a norma della Legge 241/90 sarà, anche costretta, – Dio non voglia – a dimostrare un interesse giuridico rilevante, così come prescritto dalla Legge.
- La minoranza, sempre più a suo agio nel proprio ruolo, al secondo consiglio, si perde nella differenza tra interrogazione ed interpellanza, facendo una discussione senza capo né coda e dimostrando tutta la propria impreparazione.
- La minoranza presenta la propria interpellanza sulla strada Rio Persico. Il presentatore è avvocato. Questo va detto.
Ebbene, per i meno avvezzi alle procedure amministrative diremo che l’interpellanza è una domanda rivolta al sindaco o alla giunta, così come recita un articolo del Regolamento consiliare vigente. L’interpellante chiede un senso unico alternato. Stupore. Come se non ci avesse pensato nessuno di quelli che l’hanno preceduta. Mica si chiede e pretende la chiusura dei lavori. Mica si chiede dove la civica amministrazione ha trovato o intende trovare copertura alla spesa.
- Il capogruppo avvocato Fabrizio Zarone fa un comunicato stampa in nome e per conto di tutto il gruppo consiliare “SiAmoTeano” – ci verrebbe da dire: per fortuna non siete Teano, altrimenti staremmo ancora più inguaiati – nel quale afferma che il presidente della camera di Commercio dr. Tommaso De Simone, non in veste di Presidente della Camera di commercio, perché in quel caso sì che sarebbe stato un incontro istituzionale, ma in veste di privato cittadino, perché sono i cittadini che si candidano, chiede un incontro all’Amministrazione, per spiegare le ragioni della sua candidatura e nel voler difendere un qualche componente del suo gruppo che improvvidamente si era fatto fotografare abbracciato e sorridente con il cittadino De Simone, afferma che trattasi di incontro istituzionale al quale avrebbe partecipato lui stesso se non fosse stato fuori per ferie.
Quindi ricapitolando un incontro istituzionale che istituzionale non poteva essere perché era la richiesta di un privato cittadino, candidato al Senato della Repubblica che chiedeva di incontrare l’Amministrazione comunale viene decretato per norma zaroniana istituzionale.
Se fosse stato il Presidente della Camera di Commercio per argomenti riguardanti il commercio locale, e non i motivi della candidatura, allora sì che si sarebbe trattato di un incontro istituzionale.
Verrebbe voglia di chiedere il verbale di questo incontro, definito istituzionale, giusto per capire cosa si è detto di così significativo ed importante dal punto di vista amministrativo inerente il futuro di questa città.
- Sempre nel medesimo comunicato l’ex candidato sindaco afferma ed elogia se stesso e i membri del suo gruppo per l’immane e copiosa produzione di atti e l’ingrato lavoro che stanno svolgendo.
Per fortuna che l’ha detto perché altrimenti non se ne sarebbe accorto nessuno.
Tre consigli comunali: alcune interrogazioni/interpellanze e una richiesta di comico accesso agli atti. Bisognerebbe asciugargli il sudore.
(In città si racconta di una maggioranza comicamente terrorizzata da come si ritrova incalzata dal gruppo di minoranza, di una maggioranza che oramai ha il terrore anche di uscire di casa).
Ci sembra ben misera cosa rispetto a tutte le richieste e le segnalazioni che si sarebbero dovute e potute fare. Non ci risultano richieste di punti all’ordine del giorno, non ci risultano richieste di consigli comunali. Non ci risultano barricate alzate per le condizioni in cui versa la città, e non nei confronti della maggioranza, che certamente ha ben poca colpa, ma nei confronti di alcuni dipendenti che gestivano e gestiscono talune problematiche. Ci sarebbero state e ci sarebbero tante e tante cose da dire, da suggerire, da predisporre. Ma proprio tante: questo sì che sarebbe stato un lavoro immane. Si da il caso che il confine tra lavoro immane e fumo negli occhi sia così sottile che nessuno se ne avvede.
In due mesi e mezzo, e cioè da quando si è insediata la nuova Amministrazione, siamo stati sommersi dall’arduo lavoro portato avanti dalla minoranza.
La quale ha assistito, senza batter ciglio, al raddoppio del compenso del Revisore dei conti con una serenità da far rabbrividire anche i meno puristi tra gli osservatori delle vicende amministrative.
- Se è vero quanto attestato nel verbale della delibera di consiglio 22 del 31/08/2022 è lampante che è stata perpetrata una lesione dei diritti del consigliere comunale. Se è vero quanto afferma il consigliere Zarone Fabrizio che trattasi di convocazione ordinaria cosa si aspetta per proporre ricorso al tar?
La dinamica descritta ha di sicuro comportato una lesione delle prerogative dei consiglieri interessati i quali non sono stati posti nella condizione di esercitare adeguatamente i loro compiti di controllo sull’attività degli organi di governo dell’ente locale essendo stati ridotti sensibilmente i giorni a loro disposizione per lo studio approfondito della deliberazione sulle tariffe così come prescritto dallo Statuto Comunale.
- Si racconta che il gruppo consiliare di minoranza affermi con decisione che l’approvazione del bilancio di previsione 2022-2024 sia stata prorogata al 31 dicembre 2022. Proroga che il Ministro dell’Interno ha concesso solo al Comune di Teano. Al tal proposito ci sentiamo di chiedere al presidente del consiglio comunale di Teano di non far notificare la diffida del prefetto al gruppo di minoranza. Sarebbe troppo per la loro autostima. Perché si sa a questo punto i consiglieri tutti riceveranno, tramite notifica, la diffida del prefetto con l’obbligo di approvazione del bilancio di previsione entro 20 giorni. In difetto si procederà allo scioglimento del consiglio comunale. Questo lo sanno tutti e lo hanno capito tutti. Tranne SiAmo Teano.
“Un inviato al Consiglio Comunale”