Ormai sta diventando un soggetto mitologico, un ex politico che si è dato al cabaret da alcuni mesi.
I primi tempi, durante il primo lockdown (siamo passati dal pre e post lockdown al primo ed all’ormai prossimo lockdown) era anche un elemento di compagnia, sei a casa, nel primo pomeriggio, ti conciliava anche la pennichella, ti facevi la risatina, sotto sotto deridevamo la tanto potente Lombardia in ginocchio e, così, trascorrevano le giornate.
Poi arrivò giugno, le riaperture, la ripresa dell’oppio dei popoli (il calcio) ed una sera d’estate il Napoli soffiava ai rivali di sempre un trofeo e, Il governatore che ti fa? I complimenti a Gattuso per la splendida vittoria, senza tirare in ballo minimamente i numerosi assembramenti in tutta la regione dovuti ai festeggiamenti.
E foss mic fess u governatore?! Che fa, si va ad inimicare il 50% della popolazione?
Bene ci va perché all’epoca il virus era bello che dormiente, nel frattempo scoppia il focolaio di Mondragone, lui si dedica anima e corpo al bene della regione, pensando solo e soltanto alle elezioni regionali.
Ci pensa così tanto alle elezioni che, anziché decidere di anticipare l’inizio della scuola, lo posticipa a giorni dopo le elezioni (mica si poteva pensare di evitare l’utilizzo quantomeno dei plessi delle scuole primarie, sfruttando semmai altre strutture pubbliche e strutture dedicate alle scuole superiori?
Nel frattempo si sa, noi campani siamo un po’ fessacchiotti, così come nel tifo nella politica, ci piace farci prender per il c….
A Napoli basta un giocatore che dice due sciocchezze e noi lo ergiamo subito a Eroe popolare, fermo restando poi augurargli le peggio cose, quando sbattono la porta per approdare a lidi più economicamente vantaggiosi (le chiamano esperienze di vita).
Così come nella politica, se oggi vai in giro a chiedere: ma tu hai votato De Luca? Ma fuss pazz, mi dovevano tagliare la mano se lo votavo!!!
Io però, a onor del vero, il 72% della popolazione senza mano in giro non lo vedo, sarà che forse sto troppo tempo chiuso in casa.
Dopo la rielezione però ovviamente i toni sono cambiati, è iniziata la campagna del terrore, del resto, se si è incapaci di gestire un problema, la soluzione migliore rimane quello di chiudere la popolazione in casa come topi da laboratorio.
Ma, signori miei, oggi ha toccato il fondo quando si è permesso di deridere una madre (come sempre ovviamente descritta in maniera folcloristica per screditarla) che raccontava la storia di sua figlia che piangeva alla notizia di non poter andare a scuola.
I nostri figli non sono ”OGM cresciuti con latte al Plutonio” ma, forse il frutto di sacrifici di anni passati ad inculcargli la curiosità, la condivisione e la gioia della scuola.
Io ora non lo chiamo come dovrei perché non mi voglio abbassare al suo livello ma, gli chiederei, se fosse possibile, di guardare questa foto, scattata in Siria.
Questa bambina ha appena visto distruggere la propria casa dai bombardamenti, ha perso un fratellino e la mamma, le prime cose che ha pensato a mettere in salvo sono i suoi libri.
Suo malgrado, la bambina, nonostante viva di stenti e sotto le bombe, ha capito che solo quei libri possono essere il suo passaporto per un futuro migliore, fatto di conoscenza, il tanto odiato sapere dalle dittature perché, del resto si sa…
Per pascolare un gregge basta na mazz e nu can e pecor!!!
Marco Guttoriello