Credetemi, non sto a cercarne personali cause o ad attribuirne colpe, ma Teano sta messa proprio male. Ho fatto la premessa perché, quando si è giunti al fondo, non è bello, ma soprattutto non è costruttivo, prendersela con tizio venuto ieri o ieri l’altro o con Caio oggi al governo della città: bisognerebbe solo avere la forza e, prima ancora, il desiderio di tirarsi fuori dalla melma. E qui casca l’asino, e vedremo perché in prossime pubblicazioni. Strade dissestate come non mai; pubblica illuminazione, è proprio il caso di dirlo, al lumicino, con buio totale in interi quartieri; immondizia che sempre più frequentemente si accalca agli angoli delle strade e vi stagiona per giorni; acqua che è un miracolo quando c’è, e se c’è per almeno un mese di fila, quando non appare inquinata; strutture pubbliche che, quando non sono sparite, si presentano rabberciate a vedersi ed a servirsene; mancanza totale di un habitat civile ed attuale ai tempi: mancano posti decenti di riposo e svago (tipo villetta comunale, luoghi di ritrovo pubblici), attrezzature sportive (la piscina, della quale si sono riempiti la bocca centinaia di amministratori, è nel mondo dei sogni ed un pseudo campo sportivo langue nel degrado assoluto); gli edifici scolastici si reggono in piedi per scommessa; non esiste un parcheggio degno del nome, il commercio conta chiusure di negozi a ritmo forsennato; il centro storico è desertificato, tanto che nemmeno il sabato, notorio giorno di mercato, si contano più di cinquanta presenze, per non parlare del pomeriggio o della sera; mancanza di iniziative valide per dare speranze ed incoraggiamento a proseguire la permanenza in paese. Una tristezza sconsolante che aumenta giorno per giorno, direi quasi di ora in ora. E, per “giunta di rotolo” l’economia pubblica del Comune è in dissesto! Ma è una causa o un effetto di quanto detto? Eppure cinquant’anni fa, e lo ricordo ai giovani che forse credono il contrario, non era così: quelli della mia età, o leggermente più giovani, la ricorderanno una presenza in città di servizi funzionanti: l’ospedale, la caserma della Guardia di Finanza, la tenenza dei Carabinieri, l’Istituto Alberghiero gremito di studenti, le autolinee che collegavano alla provincia ed alla stazione ferroviaria, le strade illuminate, i mercati del sabato traboccanti di compratori, le feste patronali con un senso religioso non disgiunto da una adeguata funzione civile, e via di questo passo. Allora cos’è successo? Perché mentre tutti gli altri paesi sono progrediti, noi siamo regrediti in maniera esponenzialmente assurda ed ancora lo stiamo facendo? Perché accade questo, e come potremmo arrestare questo ingravescente degrado? Nulla, di positivo o di negativo, accade per nulla; né esiste un piano diabolico, messo volutamente in atto da qualcuno, perché accada tutto questo. La domanda che mi pongo e che Vi pongo è questa: a cosa è dovuto? Al destino cinico e baro? Alla incapacità nostra e dei nostri amministratori di ieri e di oggi? Alla nostra e loro strafottenza massima e sovrana? Alla nostra innata inciviltà che, con improvvidi esempi, trasmettiamo di generazione in generazione? Sarebbe bello che, dopo attenta e responsabile analisi, mi rispondeste, che trovaste il coraggio di farlo, almeno di avanzare qualche ipotesi; non abbiate remore di scrivere pubblicamente su questo giornale. E se non lo farete la risposta alle ipotesi sopra formulate sarebbe una sola, chiara ed esauriente: si tratta della più greve strafottenza verso se stessi che mai organizzazione umana abbia dimostrato. Riprenderemo comunque l’argomento, e per gradi andremo avanti nel discorso ormai non più differibile, ma la partecipazione di tutti ne è “conditio sine qua non”.
Claudio Gliottone
3 Comments
Vittorio Guarriello
Preg.mo dott, non credo che la colpa possa addebitarsi solo ai politici, d’altronde anche con la sostituzione di molti di essi le cose non sono cambiate. Noto un degrado non solo comunale, ma anche provinciale e regionale, tanto che da Campania Felix siamo diventati Terra dei Fuochi, io addirittura intravedo un degrado del Sud in particolare, e della Nazione in generale. Di chi le colpe? Criticare è facile capire è molto difficile! Credo che le colpe, in primis, siano degli abitanti di questa nostra bella Italia sempre critici e lamentosi della propria terra ed osannanti di altre. Infatti le migliori menti preferiscono fare i camerieri a Londra e non rischiare le proprie capacità nel territorio che li ha visti nascere. Da studi turistici apprendo, con rammarico, che conosciamo più Lourdes che i nostri siti religiosi tanto che siamo i primi al mondo come turismo religioso e sessuale, e che pensionati preferiscono trasferirsi all’estero, pur di pagare meno tasse. Noto anche tanta intolleranza alle norme generali e di civile convivenza da parte di molti cittadini. Ci sarebbero altre cose su cui riflettere, ma aldilà di ogni considerazione, quando penso ai sacrifici ed alle privazioni dei miei genitori e la vita che conduco io (oltretutto non conosco guerre) ringrazio il Signore. Sono convinto, comunque, che molte cose andrebbero cambiate perciò dico: “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Cordialità
Serguo
Sicuramente stavamo meglio….quando si stava peggio….ed ho detto tutto disse il grande Totò
Sergio
Condivido il tuo pensiero Claudio