“Continuerò ad azzardare, a cambiare, ad aprire la mente e gli occhi, rifiutando di lasciarmi incasellare e stereotipare. Ciò che conta è liberare il proprio io: lasciare che trovi le sue dimensioni».
Virginia Woolf, Diario di una scrittrice.
Sant’Antonio Abate, la festa, il grande falò, gli animaletti angeli con la coda, il parroco nerboruto e austero, in abito corale e mantello come usava un tempo, la gente Gioiosa e stupefatta ogni anno sempre di più fanno di questa festa antica il fiore all’occhiello e la meraviglia di Teano. Ogni anno il falò diventa sempre più enorme, sembra salire al cielo a tessere le lodi all’Altissimo, i fedeli sempre più numerosi e galvanizzati fanno di questa sagra antica una stupenda cornice al nostro bel paese.
È la prima festa dell’anno la più originale la più sentita forse la più pirotecnica E perché anche una delle più amate. La messa solenne col vescovo la processione più o meno ordinata degli animaletti la relativa solenne benedizione. E poi la sera più magica che mai a risplendere con un corteo di stelle e una romantica luna, tra una sarabanda di pappatorie e di voci alte Allegre, a volte qualche spettacolino folkloristico fanno di questo evento un diamante che risplende per tutto l’anno sulla nostra
Terra.
Giulio De Monaco