I titolari di attività artigianali, in questo caso ci riferiamo esclusivamente agli operatori di centri estetici o parrucchieri non sono più disposti a tollerare la presenza di numerosissime unità che operano al di fuori di ogni regola sia fiscale che normativa. Non ci stanno a dover sopportare il peso di un fisco e di una burocrazia soffocante mentre altri operano senza alcuna garanzia per il cliente e soprattutto generando una sorta di concorrenza sleale nei confronti di chi invece ha deciso di operare nel rispetto delle leggi.
Per far sentire la loro voce hanno deciso di organizzarsi in movimento dal nome che è tutto un programma “STOP ABUSIVISMO” e per farsi vedere hanno lanciato l’idea di una grande manifestazione nazionale per il 29 settembre a Roma.
Teano ha risposto convinta a questa iniziativa ed ha trovato nel Centro Estetico Stella Capasso l’animatrice di questa iniziativa. Non è solo un grido lanciato tanto per farsi sentire, ci sono dati allarmanti che la dicono lunga sulla presenza del fenomeno dell’abusivismo nella nostra città. Da un post del gruppo FB Stop Abusivismo apprendiamo che nella città di Teano operano18 parrucchiere abusive alcune con la sede altre solo ambulanti, 29 estetiste, sei sarte, tre pasticciere ed altre attività opportunamente retribuite ma sconosciute al fisco.
Non è necessario sottolineare che l’abusivismo sottrae risorse allo Stato per le minori entrate fiscali, non garantisce il rispetto delle norme soprattutto quelle igieniche ma soprattutto danneggia chi invece si sottopone al rispetto delle leggi.
Questa è concorrenza sleale e chi ne beneficia, cioèi clienti, non devono pensare che stanno facendo l’affare perché intanto l’artigiano non pagherà le tasse ed ha sottratto lavoro a chi le tasse le paga. Risultato finale: avrà una prestazione non tutelata e pagherà le tasse anche per il suo parrucchiere, se abusivo.