Forse c’era da aspettarselo che, una di queste trasmissioni di denuncia, prima o poi, dopo tutto il battage giornalistico creato attorno all’operato del Genio Civile di Caserta, retto dal nostro concittadino ingegnere Nicola Di Benedetto, si sarebbe interessata al caso per presentarlo in modo scandalistico come, d’altronde, è loro specifico interesse. Così è stato ma, chi era presente assicura che, quello che probabilmente si vedrà, molto è frutto dell’atteggiamento, quasi masochistico, del personale dipendente che assiste incuriosito e divertito ad un processo sommario e mediatico indirizzato proprio al loro lavoro ed alle loro responsabilità.
E’ da circa un mese che i giornali locali stanno dedicando intere pagine agli arretrati che il Genio Civile di Caserta sta facendo registrare per l’enorme accumulo di pratiche relative a controlli tecnici ed amministrativi relativi in prevalenza al settore dell’edilizia privata (Fonti dell’Ente parlano di 2500 pratiche contro le 4000 riportate dalla stampa. La maggior parte interessano l’agro aversano mentre sono poche le pratiche che fanno capo a committenti del nostro Comune, a causa della nota stasi edilizia che regna ormai da almeno due anni)
Certo, si tratta di un fenomeno che pesa e non poco sulla già precaria economia casertana ma, occorre verificare le ragioni di tale accumulo e quali possono essere le vie di uscita per restituire al settore dell’edilizia il ruolo di elemento trainante dell’economica provinciale. L’ingegnere Nicola Di Benedetto, sidicino doc, ha provato a fornire le spiegazioni del caso, anche fornendo elementi di chiarezza su come si sia creato l’arretrato, generato da una vicenda giudiziaria che ha decimato l’organico dell’Ente, dall’incremento della severità normativa ,soprattutto dopo gli eventi sismici che hanno colpito la provincia dell’Aquila, che in qualche caso ha trovato impreparati alcuni settori non tempestivamente adeguatisi alle mutate esigenze progettuali e la evidente carenza di organico che non consente neanche la normale attività.
Come uscirne. C’è chi sollecita, come precisa l’architetto Domenico De Cristofaro, l’emissione di un decreto Regionale a firma del Governatore Caldoro che autorizzi una “perizia asseverata” da parte del progettista e del collaudatore che autocertifichi il rispetto della normativa antisismica e sblocchi quindi la pratica giacente presso il Genio Civile. In alternativa , l’utilizzo di una short list di tecnici esterni da cui attingere le risorse per smaltire gli arretrati. Questa soluzione, auspicata da molti, potrebbe però generare un notevole aggravio di costi se, nel frattempo, dovesse essere approvato anche il provvedimento regionale in materia di finanza relativa. Ci pare di capire però che anche la Regione avrebbe dovuto assumere un ruolo di maggiore presenza in questa vicenda, magari attraverso la emissione di una nota chiarificatrice e non lasciare il solo Dirigente a fronteggiare le giustificate proteste degli interessati.
Non mancano infatti le pressioni sul giovane responsabile del Genio Civile, gli ordini professionali, le imprese attraverso la Confindustria, i Comuni e la Provincia, non ultimo la nota trasmissione televisiva di “Striscia la Notizia” che, per la sua parte spettacolare, ha potuto contare sulla partecipazione attiva degli stessi dipendenti dell’Ente che assistevano incuriositi e divertiti alle scorribande del pur bravo giornalista Luca Abete, fortunatamente imbattutosi, nell’ultima fase, nell’ingegnere Di Benedetto che ha dettagliato i motivi che hanno generato la fase di stallo. Il Responsabile dell’Ente ha chiarito che il problema del Genio Civile di Caserta, non nasce solo dalle pastoie burocratiche, ma è anche e soprattutto l’esigenza di garantire, in una zona ad alta densità sismica, che i progetti siano sottoposti ai richiesti controlli tecnici più che amministrativi, per tutelare un primario interesse pubblico, la sicurezza.
Gerardo Picozzi