
IL DIROTTAMENTO DAL CARDARELLI ALLA VILLA DEL SOLE – Per Iannelli il Cardarelli era praticamente diventato un serbatoio di pazienti da trasferire nella sua clinica privata, la Villa del Sole. Bastava prospettare tempi biblici per un intervento chirurgico in ospedale e soluzioni immediate, invece, a Villa del Sole, lussuosa casa di cura con vista sul golfo. Lì la sala operatoria era sempre pronta, e il primario si portava pure i ferri chirurgici dal Cardarelli, se serviva. Le persone pagavano, profumatamente, e lui risolveva tutto. E’ questo che emerge dall’inchiesta dei pm Henry John Woodcock e Francesco Curcio. Il gip Ludovica Mancini ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare per concussione, truffa e falso emessa nei confronti di Iannelli, del suo gemello Gabriele, anche lui medico (cardiologo) al Cardarelli e socio del fratello nella proprietà di Villa del Sole, e dell’amministratore delegato della clinica, Marco Von Arx. Il primario è finito direttamente nel carcere di Poggioreale. Gli altri due sono invece agli arresti domiciliari.
SI PAGA DUE VOLTE – I pazienti venivano dirottati dall’ospedale alla clinica di proprietà del primario. Interventi chirurgici pagati due volte, una dall’ammalato e l’altra dall’Asl. Il primario si faceva pagare in nero interventi di tipo privatistico, ma grazie a documenti falsi gli stessi interventi risultavano avvenuti in regime di intramoenia e dunque pagati una seconda volta anche dalla Asl Napoli 2. Per questo motivo il gip ha disposto il sequestro preventivo di beni mobili e immobili di Villa del Sole per più di 716.000 euro e del primario 14.000 euro. Tra le persone convinte a farsi operare a pagamento c’è una donna di 78 anni che aveva una frattura scomposta del femore. Era stata lasciata per giorni senza neppure metterle la gamba in trazione; le fu detto che prima di dieci o quindici giorni la situazione non sarebbe cambiata e l’anziana, pur di farsi operare, chiese un prestito al fratello.
DUEMILA EURO PER UN GESSO – "A me per farmi un’ingessatura si prese 2000 euro senza ricevuta e senza niente". E’ una delle testimonianze dei pazienti del Cardarelli. Chi parla è una donna, e le sue parole sono state intercettate dai carabinieri del Nas. "Mi ruppi il braccio, una frattura scomposta. Sono stata al Cardarelli cinque sei giorni senza farmi niente! Poi la voce di corridoio dicevano che Iannelli alla Villa del Sole…".
TRAGICA MESSA IN SCENA – Tra le tante storie che stanno uscendo in queste ore, ce n’è una che ha colpito molto gli investigatori. Nel gennaio del 2009 un uomo sarebbe morto durante un intervento di by-pass gastrico, e poi trasferito con una ambulanza privata al secondo Policlinico per far risultare il decesso avvenuto nella terapia intensiva della struttura universitaria. Per questo episodio sono indagati il chirurgo Luigi Angrisani, che avrebbe dirottato il paziente dall’ospedale San Giovanni Bosco a Villa del Sole, nonostante si trattasse di un soggetto obeso e diabetico, e quindi ad altissimo rischio, e l’anestesista Michele Chiariello. Il gip la definisce una "vera e propria messa in scena". Che può costare molto caro ai suoi attori. E registi.
LA DINASTIA IANNELLI – A Napoli il nome di Iannelli è molto conosciuto. Il padre Eugenio, infatti, è stato un luminare dell’ortopedia. E’ stato consulente della società di calcio Napoli ed era molto amato anche perché rimetteva in piedi molti giocatori. Di lui si fidava ciecamente il patron del Napoli Corrado Ferlaino, a cui aveva affidato le cure del pibe de oro Diego Armando Maradona e dei suoi compagni. Di lui si fidavano Berlinguer, Fidel Castro e i capi del Cremlino. Di lui si fidava il popolo di Napoli che curava gratis. Gli mancavano due dita di una mano, prima deformate e poi mangiate dai raggi X. Perché prima di operare si occupava personalmente delle radiografie. Di Eugenio si racconta che una volta risolse una frattura della vertebra cervicale manipolando le osse per interminabili ore. Una dinastia di medici, di antifascisti convinti, esponenti di una borghesia impegnata nel lavoro e in politica. A Napoli il nonno Gabriele e il papà Eugenio sono due figure leggendarie, di cui si tramandano le gesta. Si favoleggia ancora che il professor Gabriele Iannelli abbia salvato, in una rocambolesca fuga cittadina, Eugenio Reale, uomo di spicco del partito clandestino, anch’egli medico, condannato al carcere dal Tribunale speciale fascista. Nel 2008, al funerale di Eugenio, era arrivato anche Giorgio Napolitano, suo amico personale. Ma Paolo è uscito dalla traiettoria della celebre famiglia. Sia dal punto di vista medico, con l’incriminazione, sia dal punto di vista politico. Qualche mese fa, infatti, aveva sostenuto Gianni Lettieri come sindaco per il centrodestra, mentre la famiglia Iannelli è sempre stata connotata a sinistra, precisamente nel campo comunista. I gemelli Iannelli erano molto rispettati fino a qualche ora fa. Ora l’aura che li circondava è sparita.