Caro Direttore, gentile Redazione, illustri Concittadini, amichevoli Lettori, cordiale Editore, (e come inizio, state tutti ben pagati! Nessuno si potrà lamentare !!!!), qualche giorno fa un’amica virtuale e non, ha postato una foto in cui veniva mostrata una viuzza. Il titolo recitava La via più stretta d’Italia, si trova a Rocca di Civitella del Tronto, in Abruzzo. La viuzza larga all’inizio 70/80 centimetri, alla fine bisogna passarci di lato … attenti a non incastravi!
Mi sono incuriosito ed ho fatto qualche ricerca su web, ed ho scoperto che ….. OMISSIS le vie del centro storico di Civitella del Tronto, che permettono di salire verso la fortezza, sono molto strette e ripide, originariamente progettate per incanalare gli assalitori e sorprenderli alle spalle …… OMISSIS si tratta di un primato che l’Abruzzo si contende con altri comuni d’Italia. Primo tra essi Termoli la cui “rejiecelle” misura un ingresso di 41 centimetri, seguita da Ripatransone, in provincia di Ascoli Piceno, con i suoi 43 centimetri. Tra le strade più strette d’Italia si annovera anche Lucera, in Puglia, dove una strada misura 45 centimetri in larghezza. A Civitella del Tronto l’ingresso del vicolo più stretto d’Italia misura ben 40 centimetri, uno solo centimetro in meno rispetto a quello di Termoli, ma dopo mezzo metro il vicolo si allarga fino a 66 centimetri …. OMISSIS ( fonte Abruzzolive )
Siccome sono come San Tommaso, non credo se non vedo, sono andato con mia figlia più piccola – che amorevolmente chiamo il mio ingegnere capo – a misurare la nostra stretta con un metro laser. Ebbene l’ingresso o se volete l’uscita, cui si accede da Vico Palombaia misura 62,1 cm, per un’altezza di 2,52 mt. La stradina, in lieve salita, più o meno al centro, ha una larghezza di 73,2 cm ed un’altezza di 2,092mt. Dopo qualche centimetro, si restringe fino a 69,1 cm con un’altezza di 2,043 mt. Quindi si riallarga fino a 77,4 cm per un’altezza di 3,247 mt.
All’uscita, verso Vico San Lazzaro misura 1,162 mt.
La sua lunghezza è di ca. 13 mt
Qualcuno dice sia stata fatta così, per “incanalare gli assalitori e sorprenderli alle spalle”, proprio come le vie del centro storico di Civitella del Tronto. Qualche altro mi ha confidato che probabilmente non ha nulla che vedere con la sicurezza di un tempo della città di Teano. Ma è semplicemente così, perché per la costruzione dei due edifici che la delimitano, non ci fu accordo tra le rispettive parti ad avere un muro in comune. Mi affascinano tutte e due le ipotesi. Magari scoprirò che ne esistono altre. Al momento lo ignoro.
Ritengo sia un patrimonio della nostra città, da salvaguardare, tutelare e perché no, pubblicizzare. Proprio come fanno gli altri, anche se oggi il suo stato di conservazione non è dei migliori. Ma se mai si inizia, mai si arriva ……
Da amante della mia città, della sua storia, delle sue origini, delle sue tradizioni, mi sono ripromesso di riandare con una strumentazione più professionale, per “mappare” meglio il tutto. Nel frattempo, studierò per reperire notizie storiche a riguardo ed alla fine, sarà mia intenzione donare un’apposita targa al Comune, contenente una planimetria dettagliata, in scala, e qualche “curiosità”. Storica e non. Gli amanti e gli studiosi, sono avvisati. Si facciano avanti senza timore.
Dal FedudoDiViaAnfiteatro è tutto, a voi la linea.
Settembre MMXX
Luciano Passariello