Visto che la Città di Teano è inflazionata da professionisti delle cose giuridiche, introduciamo questo nostro con ciò che più dovrebbe animare l’azione di governo della Città stessa: “la diligenza del buon padre di famiglia”. In diverse norme del codice civile, infatti, ricorre l’espressione “buon padre di famiglia”: così, ad esempio, il tutore deve amministrare il patrimonio del minore con la diligenza del buon padre di famiglia (art. 382); l’esecutore testamentario deve amministrare come un buon padre di famiglia (art. 703); nel godimento della cosa l’usufruttuario deve usare la diligenza del buon padre di famiglia (art. 1003); il conduttore deve prendere in consegna la cosa e osservare la diligenza del buon padre di famiglia (art. 1587). In quest’ultimo caso, dovremmo individuare come “conduttore” colui che è preposto al governo, all’amministrazione, alla tutela, alla cura della Città: il Sindaco e le sue più strette emanazioni, Assessori, Tecnici e Collaboratori. Conduttore della Res Pubblica. Per fare ciò, come abbiamo detto, questi devono comunque necessariamente essere dotati, oltre ad un consistente bagaglio culturale, esperienziale e professionale, proprio di quella “diligenza del buon padre di famiglia”. Ahinoi, però, a voler trovare un qualche argomento positivo (che non sia strettamente collegato alle scarne condizioni finanziarie delle casse comunali), bensì strettamente dipendenti dal solo più elementare governo, della più elementare amministrazione, della più elementare tutela, della più elementare cura della Città, ebbene, dicevamo, analizzando gli accadimenti dell’ultimo anno, e non solo, non ci resta che stendere un velo pietoso.
Siccome anche per il nuovo anno, restiamo tenacemente fermi al nostro essere “millantatori di professione”, vediamo se nel sacco della Befana, ad esempio, sia giunta qualche notizia relativamente alla stagnante situazione della Sanità locale. Lo facciamo grazie all’aiuto che ci dà in merito il (S)indaco con il suo manifesto elettorale del 12 giugno 2022. “Ci impegneremo”, “Ci batteremo” con “la forza di esserci e il coraggio di cambiare”. Per fare ciò, a conti fatti, e se non si è verificato probabilmente non si era necessariamente dotati, oltre ad un consistente bagaglio culturale, esperienziale e professionale, proprio di quella “diligenza del buon padre di famiglia”. Ci si è semplicemente ammantati di slogan di democristiana memoria. D’altronde buon sangue non mente. O no? “Ed ora, carte alla mano, vi spieghiamo perché. Dino D’Andrea e Fernando Zanni, relativamente all’autorizzazione rilasciata dalla Regione Campania alla Ge.Si.A. S.p.A. per la installazione di un Impianto per Trattamento di Rifiuti presso l’immobile dismesso ex Isolmer, accusano Gianni Scoglio reo di non aver portato in Consiglio Comunale, per la relativa approvazione, il Piano Urbanistico Comunale e che avrebbe messo al riparo il Comune di Teano dall’ospitare detto Impianto”. Tanto registravamo in un nostro del 04.04.2024 tra i tanti nostri interventi sul Piano Urbanistico Comunale (PUC). PUC, appunto, che fine ha fatto? “Specie in Campania, la realizzazione di molte infrastrutture e opere nei Comuni è subordinata alla presenza degli strumenti urbanistici nel caso di specie dei PUC, (piano urbanistico comunale), così come disciplinato dalla legge 16/042”. (Armando Federico Ascolese, Febbr. 2022). E Che t’o dico a fa‘! Vogliamo, poi, ricordare gli scellerati acquisti di Scuola Bus catorci? E Che t’o dico a fa‘! Vogliamo, poi, parlare della pietosa condizione ed annosa situazione della carenza idrica? E Che t’o dico a fa‘! Vogliamo, poi, parlare delle scorribande di mariuoli nelle civili abitazioni, farmacie o scuole? E Che t’o dico a fa‘! Caso Scuola Laurenza dove “Basti pensare che la Dirigente Scolastica ha più volte sollecitato l’amministrazione locale affinché installasse un antifurto, ottenendo in cambio unicamente silenzio e indifferenza. Allo stesso modo, quando la Dirigente ha provato a richiedere l’autorizzazione per poter procedere con i lavori di installazione di un antifurto con i fondi della scuola, l’amministrazione ha risposto con un insopportabile silenzio”. E Che t’o dico a fa‘! Vogliamo, poi, parlare di un rilancio storico-culturale-turistico della Città? E Che t’o dico a fa‘! L’elenco, ahinoi sarebbe troppo lungo e tedioso per i nostri sparuti lettori, perciò, ci fermiamo qui, per ora. Registriamo, però, un piattume, un’indolenza, una accondiscendenza che non caratterizzano solo il (P)rimo Cittadino, bensì tutti gli attori della (P)olitica locale, abituati ad un misero piatto di maccheroni garantito loro da un “reddito di cittadinanza politico-rappresentativo” stitico ed improduttivo. “La diligenza del buon padre di famiglia”. E Che t’o dico a fa‘!
Pasquale Di Benedetto