Caro Tommaso. Ecco, ti chiamerò Tommaso (riprodotto nella foto).
Non sei una rotonda, non sei un’aiuola, non sei un giardino archeologico. Sei un Tommaso. Mi piace il nome Tommaso, deriva dall’aramaico Taóma e significa "gemello". San Tommaso è patrono dei filosofi ( e qui a Teano ce ne sono tanti), dei librai, degli scolari (e a Teano una volta ce ne erano tanti), delle scuole cattoliche e dei teologi. Viene invocato contro i reumatismi.
Ogni mattina da un anno a questa parte mi piaceva augurarti il buongiorno. Eri il simbolo dell’inizio delle mie giornate. E quante volte, assonnata, stavo per sbatterti contro! E quante volte, visto che alla tua destra la mia macchina non ci passa, mi sono dovuta allargare ed ho rischiato di scontrarmi con altre macchine.
Sì, ho rischiato la vita per te, mio caro Tommaso.
Caratteristiche del nome Tommaso: dotato di grande intelligenza (sì, sono convinta che sei molto più intelligente tu, che tanti paesani), predilige le attività informatiche e da svolgere in solitaria; non particolarmente predisposto a lavorare in gruppo e ai cambiamenti di opinione, risulta essere testardo, ma comunque bravo in quel che gli piace fare.
Ti vedevo lì, solo solo, in balia delle bestemmie e delle ormai erbacce. Mi sarebbe piaciuto adottarti, come si fa oggi a Teano con le aiule e i giardini. Avrei voluto darti una madre (me), un padre (Salvatore Improta) , una nonna (Teresa, ma penso che ai miei adorati suoceri non dispiaceresti), degli zii e tanti fratellini pelosi. Ti avrei riempito di nastrini e brillantini (non sei un giardino, non posso metterti nè piante e nè fiori), ti avrei dipinto di azzurro come il mare di Mergellina e avrei fatto disegni 3D come a Firenze. O ancora avrei scritto frasi su di te come a Praga e avrei curato quella pianticella che sbuca ed ondeggia al più flebile vento, dandole un nome (avrebbe potuto anche chiamarsi Brigitte, mi piace il nome Brigitte- quello che significa lo scrivo nel prossimo articolo).
Invece stamattina sei stato riparato.
Avevo scritto una lettera al sindaco, che faceva piu’ o meno cosi’: "Spett.le Sig. Sindaco, la prego, mi lasci adottare Tommaso. Il mio cuore non regge a vederlo così solo e abbandonato a se stesso. Come lei sa, io sono fuori dagli schemi e dai legami. Vorrei un Tommaso. Mi dia l’ok per favore. Non è una lamentela, non è uno sfottò, non è satira. Solo la richiesta di una cittadina. Ho avuto cani, gatti, criceti, gufi, scoiattoli, ecc. Vorrei anche una buca con un segnale. E vorrei un quokka. Ma nè mia madre nè il mio fidanzato vogliono regalarmelo. Mi dia lei almeno Tommaso", ma non ho fatto in tempo, perchè stamattina giovani, volenterosi operai ti stavano sistemando.
Saranno diverse le mie mattine senza te, dovrò riabituarmi ad utilizzare la mia corsia senza invadere quella opposta. Sarà difficile iniziare la giornata senza te, ma ce la potrò fare.
Grazie per aver inaugurato tutti i miei giorni ed avermi insegnato che la vita non si ferma ad una linea retta, come citava una nota marca di sigarette sulle cartoline pubblicitarie.
Saluti
Maria Flora Grossi