IMPIANTO TRATTAMENTO RIFIUTI (2) –
Il solito consigliere sempre ben informato ha scandito “Si sente già il puzzo … Ben prima che arrivino i rifiuti!”. Violentandomi per rimanere al livello molto basso di queste affermazioni, devo dire che il consigliere questa volta ha fatto centro, ha detto la verità. Infatti il “puzzo” si è sprigionato il 10.12.2012 quando la passata Giunta comunale, musa ispiratrice della campagna elettorale del predetto consigliere e (forse) anche degli attuali GD, ha approvato l’atto di indirizzo strategico per l’elaborazione del piano urbanistico del nostro Comune. In altre parole con quella delibera la passata Amministrazione ha indicato il futuro della nostra città. Ebbene un pezzo del nostro futuro dovrebbe essere costituito, secondo quella delibera, dal recupero anche delle aree industriali dismesse esistenti in cui ubicare, udite udite, un distretto industriale integrato legato alla green economy. Linguaggio neutro che serve ad indicare, come si spiega nello stesso documento, la volontà di insediare impianti di compostaggio (dove si lavora l’umido – cioè la monnezza che puzza), impianti di lavorazione della cosiddetta “scassatura”, impianti di primo trattamento delle frazioni della raccolta differenziata (tutto ciò che si raccoglie sia dalle residenze che dalle attività produttive), e così via. Volendo esemplificare in modo volgare: una vera monnezzopoli fatta da più impianti integrati da realizzare nel nostro Comune in aree proprio come quelle della ex Isolmer.
Che dire? Chi oggi cavalca la protesta forse non è contento perché è in progetto un solo impianto?
A qualcuno risulta che i genitori politici di una parte degli attuali contestatori abbiano informato in modo trasparente e tempestivo la nostra comunità prima di adottare quell’atto di programmazione? A qualcuno è pervenuta qualche traccia della volontà di coinvolgere e far partecipare?
La cosa tragicamente simpatica è che, consultando il verbale di quella delibera, si legge che è stata votata in blocco (al netto di un unico assente) dagli assessori della passata Amministrazione, tra cui fa capolino un’altra attuale consigliera comunale che oggi si autoproclama pasdran della rivolta. Traducendo: prima si vota un documento per trasformare in monnezzopoli una parte del nostro territorio e poi si inveisce, da purista e neofita, contro altri che non hanno approvato e non condividono quella famigerata idea.
… Ma tutto questo non scandalizza, non entra in nessuna discussione …
Qualcuno potrebbe dire che questo fatto non era noto. Invece non è vero: anche questo è stato detto da me nello scorso Consiglio comunale, ma oggi non interessa perché gli ululatori professionisti e i disinformatori da bar hanno ben altro da demolire.
Qualcuno mi potrebbe dire: “E di che ti meravigli? La memoria delle cose e dei fatti è sempre scarsa … ed inoltre i fatti non sempre interessano.” È vero. Io non mi meraviglio di questo, mi meraviglio di chi segue incantato i pifferai, di chi dovrebbe diffidare per amore della propria intelligenza e invece si lascia strumentalizzare riuscendo pure nell’impresa di resuscitare soggetti su cui è bene che scenda l’oblio politico e mediatico. Il rammarico istituzionale è che invece il problema generale del ciclo virtuoso dei rifiuti, che avrebbe bisogno di riflessioni, coinvolgimento, discussione e maturità, rimane sepolto dalle grida e dagli slogan … ma questo è un altro discorso, un altro mondo, un’altra idea …
L’INSOSTENIBILE INCONSISTENZA DEL NOSTRO SINDACO.
Sto provando con tutto me stesso ad evitare uno scontro con la maggioranza (da cui potrei solo guadagnarci) perchè, come ho già scritto nei giorni scorsi, resto convinto (e spero) che l’Amministrazione debba essere al fianco dei cittadini nella vicenda di S. Croce. Al Sindaco abbiamo chiesto una cosa semplicissima: TU DA CHE PARTE STAI? Eppure, Di Benedetto ha speso fiumi di parole senza mai rispondere a questa banalissima domanda. Dopo aver sparato a zero su tutto a tutti, ora va a ripescare un atto di indirizzo (che vale come il 4 di bastoni nel gioco del 3 sette) risalente all’anno 2012 (in cui né io, né lui avevamo mai ricoperto alcun ruolo politico) e che NON VINCOLA in alcun modo l’operato attuale. PER INTENDERCI: non è quello l’atto con cui si decide la costruzione dell’impianto in questione, nè ci obbliga a non opporci, ma soprattutto Di Benedetto ha tutti gli strumenti per RINNEGARE quell’atto di indirizzo strategico. Ma al nostro Sindaco piace tanto parlare, è evidente, e siccome non sa più come allungare il brodo, pur di non rispondere, torna ad abbracciare i vecchi temi della campagna elettorale, rievocando i “mostri” del passato e dimenticando di essere lui a capo dell’Ente da oramai 3 anni (anche se non se n’è accorto nessuno!). Se si votasse domani, credo che questa Amministrazione verrebbe ricordata come una delle peggiori in assoluto per inerzia e incapacità, ma spero vivamente che non voglia macchiarsi anche di uno scempio ambientale di simili proporzioni. Sono sicuro che, tutti insieme, potremmo provare a vincerla questa battaglia. E spero vivamente che il primo cittadino voglia essere all’altezza del suo ruolo, ALMENO PER UNA VOLTA! Diversamente, andremo avanti comunque e lui si assumerà la responsabilità politica di una scelta. Io ho già deciso da che parte stare! E allora la domanda è sempre la stessa: Sindaco, tu DA CHE PARTE STAI?