«NO IMP» no impianto rifiuti a Teano, è questo il nome scelto per indicare il movimento spontaneo che si è creato attorno alla netta contrapposizione che giorno dopo giorno diventa un plebiscito contro la costruzione di un deposito per i rifiuti pericolosi nella ex area Isolmer, loc. Santa Croce.
Ieri sera è nato l’embrione di questo movimento ovvero è stato formalizzata la volontà dei rappresentanti di diverse associazioni, partiti politici, gruppi consiliari, gruppi spontanei di cittadini, rappresentanti di diverse categorie come i coltivatori, i commercianti, gli artigiani di combattere insieme ed uniti una battaglia che si preannuncia difficile ma non impossibile. Il comitato è aperto e raccoglie le adesioni di quanti non hanno avuto modo di partecipare al primo incontro. Nei prossimi giorni sarà emesso un comunicato stampa per una informazione più ufficiale e completa.
Ciò che si è avuto modo di constatare è che è diffusa l’opinione che sono veramente pochi coloro che sono convinti della fattibilità ed utilità di questa opera per la nostra comunità. Qualche eccezione, anche se non palese, la si attribuisce ad interessi particolari, forse personali o familiari per cui la salubrità del nostro territorio viene in secondo piano di fronte alla salubrità del portafoglio. Certo la presenza del Sindaco o di un suo delegato avrebbe intanto dato un significato diverso all’assemblea, numerosissima, confermando ciò che è stato ribadito più di una volta e che questo comitato non è contro nessuno ma vuole semplicemente e forse per la prima volta, dare una dimostrazione di compattezza tra le diverse anime di una collettività per difendere un diritto sacrosanto, la salute.
Quello della costituzione di un comitato di lotta è certamente un primo tangibile passo verso l’affermazione del principio che nessuna legge può annullare la volontà di una collettività se essa è unita tra tutte le sue componenti. Perché questo si realizzi c’è bisogno di due fattori principali: il primo è che i cittadini, tutti siano realmente compiutamente informati su cosa si sta ipotizzando di creare sul nostro territorio e la seconda è che il popolo non può combattere contemporaneamente due battaglie contro la costruzione del deposito e contro la sua Amministrazione comunale.
Per la informazione ci è parso di capire che nei prossimi giorni, forse a partire proprio da sabato prossimo, saranno organizzati punti di informazione per i cittadini su cosa sta per accadere e qual è il punto di vista del comitato di lotta. Il passo successivo, a nostro avviso, è chiedere un consiglio comunale aperto in modo da dare a tutti la possibilità di dire come la pensano ed al consesso comunale di prendere atto della volontà popolare. Poiché abbiamo ascoltato più di una volta dai rappresentanti dell’Amministrazione Comunale che il sindaco e la maggioranza appoggeranno la volontà popolare, ebbene sfruttino lo strumento del referendum popolare, previsto dal nostro Statuto Comunale e chiedano direttamente ai cittadini cosa ne pensano di questa ipotesi industriale.
Leggendo qua e la sui social e dalle dichiarazioni ascoltate in alcune occasioni, si ha l’impressione che per alcuni questa è una occasione per fare politica, quella legata più all’appartenenza che non al singolo problema in discussione. Si lanciano accuse e si usano aggettivi che non trovano giustificazione sia per la forma che per la sostanza, praticamente si esce fuori tema, ingiustificatamente.
Una collettività deve misurare il proprio grado di civiltà e maturità dalla capacità, di fronte a scelte determinanti per la propria terra, di mettere da parte le divisioni ideologiche, di principio, le antipatie personali, o di conti in sospeso di vario genere.
Occorre fare un salto di qualità, questa è un’ottima occasione per verificare se ne siamo capaci.
Antonio Guttoriello