Come è diversa la sensibilità degli uomini, delle istituzioni, degli organi preposti alla salvaguardia delle persone, del patrimonio degli animali. Ci commuoviamo se ci fanno vedere immagini di squadre intere di vigili del fuoco, della protezione civile o di quanti hanno la specifica sensibilità per intervenire per salvare un gattino finito sopra un albero, o in una fogna, o comunque che si trova in una situazione di pericolo. In un posto qualunque, in una città qualunque. Apprezziamo molto questo impegno e non ci poniamo il problema se è giusto o meno spiegare tutte quelle forze per salvare un piccolo animale.
Oggi ci è capitato di vedere qualcosa di diverso, molto diverso. Verso le ore 17,00 un giovane cavalcava un giovane puledro al termine della via Gradavola nel tratto che unisce l’arteria con il Viale Ferrovia, all’altezza del ponte. Forse a causa della forte velocità che imprudentemente il giovane fantino aveva sollecitato al cavallo, fatto sta che proprio all’altezza dell’incrocio il cavallo è scivolato sull’asfalto ed è letteralmente stramazzato a terra insieme al suo giovane fantino. In quel momento sopraggiungeva una macchina che si recava a Teano scalo (il tratto è a senso unico) e per poco non si verificava un forte impatto con conseguenze incalcolabili.
Il giovane, ripresosi innanzitutto dallo spavento e verificato che aveva subito fortunatamente solo una botta al braccio destro, ha cominciato ad occuparsi del suo cavallo. Nel frattempo è intervenuto il genitore ,che abita a poca distanza ed hanno cercato di capire le condizioni del cavallo che intanto era li a terra quasi immobile. Hanno capito che da soli non avrebbero potuto giovare alla povera bestia ed hanno informato i vigili Urbani i quali accorsi sul posto si sono dichiarati non competenti per la materia ma hanno assicurato che avrebbero informato i carabinieri ed i vigili del fuoco. Ben presto i carabinieri hanno risposto che non era di loro competenza ed i vigili del fuoco che erano impegnati in cose molto più importanti.
Alcuni giovani militari provenienti dalla stazione ferroviaria, unitamente ad altre persone accorse sul posto, hanno cercato invano di far rialzare il cavallo che mostrava invece una palese impossibilità di reggersi sulle gambe che evidentemente non rispondevano alle sollecitazioni. Secchi d’acqua refrigerante sono stati versati sulla povera bestia e intanto passavano i minuti e le ore ma dei mezzi di soccorso neppure l’ombra.
Dopo oltre un’ora e mezza circa abbiamo abbandonato il luogo del fatto, il cavallo giaceva ancora per terra e tutti i tentativi di farlo rialzare erano risultati vani.
Non sappiamo come sia finita, certo è che quello che abbiamo visto ci è bastato per dare un giudizio sul livello di sensibilità manifestato dagli organismi che avrebbero dovuto e potuto intervenire ma che dopo un’ora e mezza non erano ancora intervenuti.
Forse anche in queste cose ci vuole la fortuna, per gli animali, di farle capitare nella città giusta.
Salvatore Fusco