Non è stato vittima di un malore improvviso, non una vicenda del tipo dello smemorato di Collegno, neanche vittima di criminalità varia o un di un incidente. Niente di tutto questo: Antonio lavorava a Firenze tutta la settimana e faceva ritorno a casa a Siena ogni fine settimana, lì l’aspettava la sua compagna ed il figlio.
Per due fine settimane Antonio non ha fatto ritorno a casa né ha cercato di contattare la famiglia per fare avere sue notizie. Giustamente la compagna si è allarmata, sia perché non riusciva a dare alcuna spiegazione alla prolungata assenza e sia anche perchè Antonio faceva uso di medicinali per problemi di pressione ma era uscito di casa con solo le dosi per una settimana. La notizia è stata opportunamente fornita oltre che alle autorità competenti, anche ai familiari.
La notizia ha naturalmente raggiunto la numerosa famiglia di lui che si è giustamente allarmata e sono partite tutte le iniziative che in casi del genere si attivano per collaborare alla ricerca, quante più persone conoscono la vicenda tanto più è facile che qualcuno possa fornire indicazioni.
Fortunatamente, dopo oltre due settimane, il buon Antonio si è presentato a casa, mostrandosi quasi meravigliato di quanto la sua prolungata assenza avesse provocato nell’intera famiglia e cerchia di amici. La sua giustificazione è stata che, poiché il suo cellulare era caduto nell’acqua, egli non riusciva a comunicare con la compagna e né il suo telefono era in grado di ricevere comunicazioni.
Una ingenua e flebile giustificazione che nasconde forse una semplice scappatella extraconiugale, di cui ormai nessuno si meraviglia più ma, che poteva essere gestita in modo diverso immaginando le preoccupazioni e la tensione che la compagna ed i fratelli hanno dovuto sopportare in questi lunghi giorni di assenza.