Il Consiglio Comunale di ieri sera, era il primo appuntamento istituzionale che la maggioranza consiliare capeggiata dal Sindaco Picierno, uscito sconfitto dalle ultime elezioni provinciali, si trovava ad affrontare. Ci si sarebbe aspettati un atto di umiltà, di sano realismo con cui si prende atto di una sconfitta e magari si fa tesoro del giudizio degli elettori per vedere cosa è che non va, quali le doglianze, quali gli impegni assunti e non mantenuti, insomma perché gli elettori tra le elezioni comunali di due anni fa e quelle provinciali di inizio aprile, hanno sottratto la bellezza di 3000 voti a Picierno Sindaco.
Ed invece abbiamo dovuto assistere ad uno spettacolo squallido in cui più che le cose dette dagli esponenti della maggioranza è valsa la scenografia dell’entra ed esci, sapientemente e preventivamente concordata, anzi imposta dal Capo e supinamente attuata, convinti di dare una manifestazione di forza.
Ma veniamo ai fatti: Il consiglio comunale inizia puntualmente alle ore 18,30 ma il presidente Giorgio deve subito registrare una contestazione della minoranza che contesta il giorno e l’ora della convocazione che non era stata ritenuta compatibile con gli impegni di un componente della minoranza, praticamente il consigliere Ciro Balbo che si sarebbe liberato solo dopo qualche ora. Da qui la necessità di prendere tempo e richiedere la lettura ed approvazione dei verbali del precedente consiglio.
Due ore di stucchevole lettura da parte della paziente Segretaria Comunale che però provocavano il primo colpo di scena, la maggioranza su input del Sindaco abbandonava l’aula, uno alla volta si dileguavano e lasciavano in aula solo il coriaceo Gianpaolo D’Aiello ed il Presidente Giorgio, ai quali toccava il compito di dialogare con l’attento consigliere Emiddio Scoglio su precisazioni e sottolineature.
Alle 20,30, dopo che la minoranza si era ricomposta con l’eccezione di Dante De Fusco, si registra la richiesta di Fabiano Cirelli di interrompere la lettura dei verbali ed approvarli in modo da poter avviare la discussione sui punti all’ordine del giorno. Dura reazione di Gianpaolo D’Aiello che respinge la richiesta e impone di continuare nella lettura. Petto in fuori di D’Aiello perché ha recuperato i primi punti nella maggioranza che da voci di corridoio avrebbe voluto invece processarlo.
Approvati i verbali con i voti favorevoli della maggioranza prende la parola il consigliere Ciro Balbo il quale, con molto mestiere, parte per la tangente ma poi arriva al dunque, vuole parlare di ciò che è accaduto con le ultime elezioni regionali e provinciali, vorrebbe avviare un dibattito sul perché gli elettori di Teano hanno penalizzato il Sindaco Picierno di 3000 voti in meno dalle ultime comunali. Ma ancora D’Aiello non ci sta e dopo uno scambio di reciproche offese con il collega Balbo, chiede al Presidente pro tempore Toscano che intanto aveva sostituito Giorgio assentatosi per impegni improrogabili, di togliere la parola per superamento del tempo concesso.
Si procede con la discussione del primo punto all’ordine del giorno che è la richiesta del consigliere Corbisiero di ridare vigore alle commissioni consiliari. Ancora una volta su segnale del Sindaco, i consiglieri abbandonano l’aula e lasciano ancora i soli D’Aiello e Flavio Toscano. Rientrano per votare, senza alcuna replica all’intervento di Corbisiero e respingono il documento.
Si passa poi al punto dolente, quello relativo alle spese sostenute dall’assessore Pentella per le feste Garibaldine del 2008, senza la copertura di bilancio e per la qual cosa i consiglieri di minoranza hanno prodotto un esposto alla Corte dei Conti, per verificare la legittimità di una successiva delibera di Giunta che ne assumeva la spesa con procedura ritenuta illegittima. Relatore ancora Corbisiero ed ennesima fuoriuscita di tutti i consiglieri di maggioranza. In aula il rientrato presidente Giorgio e il sempre più coriaceo D’Aiello.
Non c’è discussione perché chi avrebbe dovuto dare spiegazioni e risposte non c’era, aveva abbandonato l’aula. Grave errore politico ma anche una grave mancanza di rispetto per il pubblico che aveva atteso pazientemente fino alle 22 circa e che attraverso i rappresentanti della minoranza consiliare si aspetta di poter controllare l’operato di chi ha l’onere di governare la città.
Siamo scesi dal palazzo comunale con molta tristezza. Ci saremmo aspettati che dopo le non fortunate vicende elettorali, si fosse avviata una discussione sui come e perché, ci saremmo aspettati che la maggioranza avesse mantenuto un atteggiamento improntato ad un auspicabile senso di umiltà di fronte ad un giudizio dell’elettorato non proprio favorevole, avremmo capito l’amaro sfogo del Sindaco che probabilmente aveva aspettative diverse ed invece, hanno voluto dare una prova di forza e di compattezza che però ha generato nel pubblico presente una reazione di fastidio per l’ostentazione di un’arroganza che non ha mostrato forza, al contrario, non ha voluto o saputo dare risposte ad argomenti molto delicati e dunque non li assolve anzi produce qualche perplessità in più su tutta la vicenda.
Si è avuta l’impressione come se tra tutti i membri della maggioranza si fosse stipulato un patto di ricompattamento dove la regola che vale è stare tutti uniti perché la resa dei conti non avrebbe aiutato nessuno ed allora si aiuta il Sindaco a non soccombere ma il Sindaco d’ora in poi non deciderà da solo, sarà sotto tutela. E D’Aiello? Bè confessiamo che interpretare i movimenti e gli atteggiamenti di questo personaggio, in questi ultimi tempi, è impresa molto ardua ed a rischio smentita, si può tentare di dare una interpretazione alla sua permanenza in aula con la necessità di volersi distinguere dal gruppo per un percorso politico che ha appena avviato e due, per riguadagnare punti in una maggioranza che ormai lo vede come un corpo estraneo di cui non si fida o si fida poco e forse proprio per questo, delegato a fare il palo.
Buonanotte Teano. Domani è un altro giorno.
Antonio Guttoriello