Termina così l’episcopato di S. E. Mons. Arturo Aiello nella nostra Diocesi, un dono inaspettato, rivolto ai giovani della Città, che racchiude un percorso di fede e di devozione di cui il Presule sin dal primo giorno del suo insediamento tra noi aveva ravvisato l’importanza di riscoprire le proprie radici e la riconoscenza dei doni ricevuti e tramandati dai nostri padri.
Durante la breve permanenza in Teano e in occasione della festività patronale più volte ha sollecitato l’intera Diocesi alla conoscenza della sacra leggenda di S. Paride, affidando alle Clarisse di Pignataro Maggiore il compito di tradurre il sacro racconto nelle forme e nei modi più consoni ai piccoli, al fine di poter parlare in modo visivo ai fanciulli dell’intera Diocesi raccontando l’inizio della nostra fede.
L’iconografia e i segni sono stati il metodo di questo episcopato, che ha visto sorgere nella nostra chiesa preziose statue lignee oggetto di critica per i tanti che usano le chiese solo come luoghi d’arte dimenticando la natura della loro costruzione.
Bisogna risalire alla santa visita di Mons. Giordano del 1614 per sentir parlare di una donazione di 100 ducati da parte di D. Lucrezia Martino per la statua di S. Paride di cui solo la testa era in argento, con l’episcopato di Mons. Aniello Broya 1755 – 1767 viene realizzata la statua settecentesca trafugata negli anni 80 e rifatta subito dopo per volontà del compianto e mai dimenticato Mons. Matteo Guido Sperandeo, da quella data l’iconografia del Santo Ateniese era stata accantonata e oscurata a gli occhi dei fedeli.
Lo scorso anno Mons. Aiello nell’annunciare ai fedeli presenti durante il pontificale della festa del 5 agosto, della ricostituzione del Capitolo Cattedrale affidava ai Canonici il compito di celebrare nel cappellone settecentesco di S. Paride la S. Messa ogni 5 del mese.
Possiamo concludere che questo Episcopato che tra poche ore volge al termine per la nostra chiesa locale, sarà ricordato dalla STORIA come l’episcopato del “Paride vivente” che ha amato, sofferto e lavorato per questa terra sostituendosi in tante occasione a tante persone e ai loro ruoli.