Pochi giorni prima di Natale i farmacisti sono stati inclusi tra le categorie prioritarie della prima fase vaccinale, come il resto del personale sanitario. Chi lavora nelle farmacie è infatti in prima linea dall’inizio della pandemia, e le farmacie sono un presidio della sanità di territorio irrinunciabili oltre che un punto di riferimento prezioso per la cittadinanza. I farmacisti hanno spesso rischiato la propria salute quando c’era assoluta scarsità di dispositivi di protezione individuale. Abbiamo intervistato la dott.ssa Lorenza Tammelleo, tra le prime ad essere sottoposta al vaccino anti-covid.
•Sei stata chiamata a vaccinarti in quanto farmacista di professione. Hai avuto paura a sottoporti ad un vaccino nuovo ?
Per alcuni tutto ciò che è nuovo fa paura e forse io faccio parte di questi, ma ho da subito manifestato il mio assenso senza alcuna esitazione! Durante il mio percorso di studi ho appreso l’efficacia delle sperimentazioni, tenendo conto che c’erano dati già relativi alla precedente Sars, ed ho piena fiducia negli enti regolatori che ne hanno concesso l’uso seppur in una situazione di emergenza. Come personale sanitario penso che abbiamo il dovere di sciogliere ogni dubbio teoricamente e praticamente.
• Vi è un protocollo da seguire?
Il vaccino al quale si sta sottoponendo il personale sanitario in questo momento prevede un richiamo dopo ventuno giorni dalla prima somministrazione. Mi sono recata sabato presso l’ospedale di Piedimonte Matese dove una parte degli ambulatori è stata destinata al centro vaccinale. Ho compilato un consenso informato che comprende delle domande di carattere generale riguardo eventuali reazioni a vaccini ricevuti in precedenza o a farmaci sia di uso comune che specialistici, stato di gravidanza o allattamento è così via. Dopo la somministrazione è necessario attendere quindici minuti di osservazione al termine dei quali il medico procede alla dimissione.
• Hai manifestato sintomi dopo l’iniezione o nei giorni successivi?
Solo un po’ di dolore al sito di iniezione per circa 24h.
• Hai qualche paura adesso?
Assolutamente no. Non vedo l’ora di poter effettuare il richiamo e liberarmi dalla vera paura che, inevitabilmente mi accompagna ogni giorno, di contrarre il virus.
• Ad oggi il dibattito sul vaccino anti-covid è ancora aperto. Perché gli italiani dovrebbero sottoporsi al vaccino?
Il vaccino è un dovere etico e dovrebbe essere l’unica scelta possibile per tutti coloro che possono vaccinarsi, in modo da proteggere anche chi purtroppo non potrà farlo. Gli italiani dovrebbero vaccinarsi perché solo in questo modo restituiremo ad ognuno di noi la libertà tanto desiderata.
Sara Finocchi