Abbiamo scritto fiumi di parole sul comportamento della signora Anita Garibaldi, pronipote dell’eroe dei due mondi. Fummo i primi a denunciare il comportamento ambiguo della signora che, a seconda della sede dove si trovava, modificava la propria versione sul luogo dello Storico Incontro. Riportammo in grande evidenza la dichiarazione che la stessa signora Anita rilasciò ad una collega giornalista in quel di Caserta dove affermò che”Il Re ed il Generale non si incontrarono né a Vairano e né a Teano”. Lei sapeva esattamente il luogo ma restava un segreto raccolto dalla nonna Costanza.
Il nostro articolo suscitò reazioni di fastidio da parte dei nostri amministratori locali sindaco Picierno e assessore Pentella in testa. Furono chiesti chiarimenti alla stessa signora Anita che inviò un fax che il sindaco si impegnò a farlo circolare in numerose copie, nel quale però la signora, non spiegava un bel nulla.
Si è verificato poi che, il 26 ottobre dello scorso anno, la signora Anita, invitata a Teano per le celebrazioni garibaldine, si giustificò accusando un malessere che le impediva di presenziare. Una grande bugia scoperta da noi che invece la vedemmo in carne ed ossa, lo stesso giorno, partecipare alla conferenza stampa a Roma, presso la sede dell’Enciclopedia Treccani in occasione della quale, l’onorevole Giuliano Amato ufficializzava la posizione dell’Enciclopedia sul luogo dello Storico Incontro: Taverna della Catena (Vairano).
Indignazione popolare e silenzio dell’Amministrazione comunale.
Questi fatti hanno prodotto un documento presentato al Consiglio comunale di Teano con il quale il consigliere di minoranza Carmine Corbisiero, provocatoriamente, chiedeva il ritiro della cittadinanza onoraria alla signora Garibaldi in quanto, con il suo comportamento, aveva portato nocumento all’immagine della nostra città esponendoci al ridicolo di fronte all’opinione pubblica.
Durante il Consiglio comunale del 16 febbraio scorso, Corbisiero ha ribadito la gravità del comportamento della signora Garibaldi e come si fa per i figli indegni, egli ritiene di ritirare idealmente la cittadinanza onoraria alla signora Garibaldi mentre il consiglio si può regolare comevuole.
L’amministrazione comunale risponde attraverso le parole del capogruppo della maggioranza Gianpaolo D’Aiello il quale pronuncia un intervento che è un palese atto di autoaccusa:
“Il comportamento della dottoressa Garibaldi era noto già all’atto della concessione della cittadinanza onoraria essendo stato anticipato da persone che ne conoscevano a fondo la personalità. D’altronde la signora ha del suo cognome fatto un mezzo di vita e quindi non è strano che la stessa abbracci la tesi di chi meglio e più di noi ha saputo avvicinarla, comunque concordo che bisognerebbe mettere in castigo la signora per il proprio comportamento”. (Complimenti! Sapevate ed avete deliberato esponendoci al ridicolo!)
Come se questo non bastasse interviene anche l’assessore Pentella, compagna della signora Garibaldi in mille sfilate, in perfetto tajer rosso garibaldino, per aggiungere che:” A caldo anche io ho avuto un moto di repulsione per certi atteggiamenti della signora Garibaldi, ma tutto questo è dovuto al fatto che non si è mai proceduto a creare una commissione di studio che accertasse i fatti storici per dissipare le eventuali rivendicazioni dei comuni vicini. Invece merito di questa amministrazione l’aver voluto creare una commissione di storici locali” (Si avete capito bene!)
Conclude il suo autorevole intervento con un invito:”Chiedo più comprensione per un personaggio, un po’ in la con gli anni che più volte ha effettivamente dato prova del proprio opportunismo”. (L’assessore si affida alla benevolenza della corte e chiede comprensione per una povera vecchia opportunista)
Dopo aver letto queste affermazioni riteniamo che forse la signora Anita, in questa situazione, è la meno colpevole e se c’è da ritirare qualche cittadinanza, forse bisognerebbe puntare in altre direzioni.
Antonio Guttoriello