Credo di poter anch’io, come il vostro Sindaco, scrivervi una partecipata, affettuosa e dimessa lettera, altro non fosse che pel rispetto che ho delle vostre persone e del ruolo istituzionale che ricoprite.
Ho conosciuto molti di voi per la prima volta nelle tre sedute consiliari di inizio sindacatura; serbo un ricordo dolcissimo di quando, entrando voi in aula dove io già sedevo aspettandovi, passavate tutti per il mio scranno a salutarmi e a stringermi la mano; mi piace vedere in quel gesto un grande segno di civiltà e di rispetto democratico e, perché no, di reciproca simpatia, sorvolando egoisticamente su ogni considerazione cronologica.
In una bellissima canzone del suo ultimo CD Roberto Vecchioni afferma “… ed è proprio aver vissuto che ci fa vivere ancora, ed è proprio aver perduto che ci fa credere ancora..”: è l’aver vissuto intensamente il sociale, che ci dà la forza e la volontà di vivere ancora, come è l’aver perduto, che ci rafforza nell’intento di combattere ancora ed ancora per le nostre idee. E chi vi scrive ha perduto tante volte che le sue sono diventate granitiche, assolutamente manco scalfibili. Quasi sicuramente continuerò a non vincere, ma morirò me stesso, avvinghiato alle mie idee, nate ed accresciutesi non per partenogenesi spontanea, ma per quotidiana ed intensa coltivazione.
Mi rivolgo allora a voi, in tono ed intento puramente discorsivo, al quale sarei grato di ricevere quale che sia risposta, per parlare un poco della attuale situazione politico amministrativa ed ambientale della nostra città; e lo faccio ancora considerandovi non gli artefici, ma le vittime, di una situazione drammatica generatasi per presuntuose colpe di qualcun altro.
Siete le vittime è vero: una parte vittima dell’arroganza totalitaria del comandante, una parte vittima della propria piaggeria nei suoi confronti, ma tutte vittime della incapacità di reagire, tutte vittime della connivenza col carnefice, tutte vittime del voler continuare a non essere nessuno.
Io non so a quanti di voi sia piaciuto, cominciando dall’inizio, che il vostro sindaco andasse auspicando una Giunta di grandi (?) personalità esterne al consiglio ed alla vita di Teano: ma lo avevate capito che era una prima, totale e, quel ch’è peggio, pregiudiziale e immensa sfiducia nelle vostre possibilità e, perché no, anche nelle proprie?
Io non so a quanti di voi sia piaciuto, nella formazione della Giunta reale (e qui l’aggettivo potrebbe essere più che magnificamente inteso in entrambe le accezioni di “vera” e di “relativa al re”), che si siano seguiti solo soggettivistici criteri che tenevano in poco conto le indicazioni dell’elettorato.
Io non so a quanti di voi sia piaciuto il giochino di deleghe assegnate e poi revocate per presunta, sempre da parte del loro gestore, “incapacità” degli interessati.
Io non so a quanti di voi sia piaciuta l’assunzione personale delle deleghe di maggior peso da parte del vostro Sindaco.
Io non so a quanti di voi sia piaciuto e piaccia ancora che di tutte le delibere portate in giunta od in consiglio, l’unico relatore sia sempre e solo lo stesso sindaco.
Io non so a quanti di voi sia piaciuto e piaccia che a queste delibere si possa accedere solo al momento dell’approvazione.
Io non so a quanti di voi possa esser piaciuto che si son create e disfatte giunte nel giro di dodici ore solo per approvare delibere inderogabili all’ultimo momento e che sovente queste approvazioni avvengano solo con la presenza di due, dico due, assessori più il sindaco, cioè con una maggioranza di discutibilissima legittimità; ma quando si ha il potere lo si ha anche per rendere legittimo l’illegittimo.
Io non so a quanti di voi siano piaciute le dichiarazioni postate mesi fa dal sindaco su Facebook nelle quali affermava di aver le tasche piene di una classe politica incompetente e che addirittura sarebbe tornato quanto prima a fare solo il medico; e concludeva con un significativo “dovete andare a fare in c….”.
Io non so a quanti di voi sia piaciuto il ricorso all’appoggio delle minoranze per gestire l’emergenza covid.
Io non so a quanti di voi sia piaciuta la nomina ex cathedra di un covid-manager estratto dal cilindro del mago Houdini con deleghe varie, la cui esecuzione richiede giustamente un ufficio personale con telefono, poco usato, a dire il vero, per comunicare con i commercianti del mercato del sabato, autori di giustificate quanto chiassose manifestazioni perché messi di fronte, ed all’ultimo momento, alle sue arbitrarie decisioni. Prese poi a che titolo e con quali competenze non è dato di sapere. Nessuno di voi legittimato dal popolo con tremila e settecento voti era in grado di farlo? Ne siete coscienti?
Io non so a quanti di voi piaccia l’ulteriore bufala, dopo quella dell’ospedale ed altre, del “cronoprogramma per la realizzazione di un master-plan”, troppo troppo simile, questo, ad un programma elettorale redatto dalla Democrazia Cristiana, stampato e distribuito per le elezioni amministrative del 1980 (quarant’anni fa). Se volete leggerlo ne conservo copia.
Io non so a quanti di voi piaccia uno degli ultimi post del sindaco nel quale, rivolto soprattutto a voi, testualmente dice: “Al di là dei gruppi e dei sottogruppi penso sia arrivato il momento di dare risposte al paese. Riterrò responsabile per nome e cognome chiunque non lo faccia.” Tradotto per i non udenti: fino ad adesso, in due anni non avete fatto un cacchio; ora, o lo fate o dirò pubblicamente per nome e cognome chi non lo fa. Resta comunque eclatante il riconoscimento che, dopo due anni, è finalmente “arrivato il momento di dare risposte (finora non date e per sola colpa vostra n.d.r.) al paese”.
Io non so a quanti di voi dispiaccia che il nostro paese versi, mai come in questi due anni, in uno stato di totale abbandono, morale non meno che materiale; ma sono convinto che ve ne rendiate conto giorno per giorno.
Ed allora, che tutto quanto sopra vi sia piaciuto o meno, da vittime illustri, negli ultimi mesi, siete diventati corresponsabili spregevoli di questo abominevole risultato amministrativo, perché abominevole è la connivenza col carnefice, abominevole è l’acquiescenza totale ai suoi voleri, abominevole è continuare a reggergli bordone mentre tesse le sue trame di conquista di potere familiare, contrabbandandolo per motivo di sviluppo per Teano. Li abbiamo visti gli sviluppi legati alla presenza in Europarlamento di un’altra sua familiare, ora alla seconda legislatura.
Ma a voi, e ancora per poco tempo, non manca la possibilità di “redenzione”: emulando il Battista potrei gridare “pentitevi, pentitevi,” ma non vorrei che la mia, come in tante altre occasioni, si trasformi anch’essa in una “vox clamantis in deserto”. Io so di non avere, ora, il deserto intorno a me; io so che la serietà vostra, molti dei quali figli di padri già amministratori, ma non succubi del loro stesso potere, non è acqua fresca; io so che il desiderio di riacquistare dignità di cittadini teanesi, e la possibilità di ridonarla a tutti, è vivo nei vostri cuori.
E allora coraggio; sappiate fare come Sansone, che liberò gli israeliti dai Filistei, ma sono sicuro che non perirete anche voi con essi, perché vi si prospetterebbe invece un futuro roseo senza tiranni a comandarvi, perché la sua forza siete voi, e lo siete a prescindere da lui. Non credo assolutamente possa essere vero il contrario.
Parli ognuno con la propria coscienza, e immagini di parlare poi con la coscienza di tutti noi cittadini. E, se del caso, si determini a fare quanto necessario per il bene comune. Ve ne saremo tutti riconoscenti.
Credetemi, ancora con grande stima per ognuno di voi.
Claudio Gliottone