L’ambito riconoscimento è stato consegnato lo scorso 3 novembre in occasione della quindicesima edizione del Premio OLMO per la Medicina durante una cerimonia svoltasi a Raviscanina (Caserta) presso l’auditorium ”Gaudium et Spes”).
Il prestigioso premio, è stato assegnato su segnalazione dall’apposita commissione culturale designata dalla fondazione Antonio De Sisto.
Non ci sorprende questa designazione, il dott. Enrico Cappello, pur con la sua giovane età, 40 anni, svolge la sua attività professionale in qualità Responsabile U.O.S. Chirurgia Endovascolare presso la clinica ospedaliera Neuromed di Pozzilli (IS) e rappresenta un forte punto di riferimento per quanti hanno affrontato o si trovano ad affrontare problematiche fisiche riconducibili al campo della chirurgia endovascolare.
Il dott. Enrico Cappello è nato a Vairano Patenora ma è domiciliato a Napoli. Si è laureato nel 2003 con il massimo dei voti e la lode presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia della seconda Università degli Studi di Napoli, dove ha conseguito anche la specializzazione in chirurgia vascolare. Frugando tra alcune notizie attinte su qualche articolo di stampa che lo riguardano, in qualche rarissima dichiarazione da lui rilasciata ha confidato “I miei genitori non volevano nemmeno che studiassi Medicina, – ricorda– ma diventare medico era il mio sogno nel cassetto. Così ho affrontato i test d’ammissione e li ho superati. Poi l’avvio degli studi “estremamente complessi”, anche relativamente al rispetto dei tempi accademici”.
Un’esperienza che gli è rimasta impressa: “Grazie al SISM, ho trascorso un mese a Calcutta, in India, lavorando in un ospedale da campo. Lì svolgevo attività anche molto semplici, come fare medicazioni, curare infezioni che, seppur elementari, spesso portavano al decesso. È stata un’esperienza d’impatto. Il responsabile di questo ospedale, un medico originario di Calcutta, ha poi partecipato a vari congressi, organizzati dal SISM, presso la nostra Facoltà”. Dopo la laurea “Ho lavorato per un periodo nel pronto soccorso dell’ospedale di Acerra. E’ stato un periodo estremamente formativo, durante il quale ho svolto anche attività per le quali ritenevo di non essere pronto. E poi c’è da dire che la professione del medico non è affatto rilassante, e in un pronto soccorso lo è ancora di meno”.
Dopo questo primo impatto col mondo lavorativo, l’iscrizione alla Scuola di Specializzazione in Chirurgia vascolare, sempre presso la Sun, di durata quinquennale e a numero chiuso.
“Il medico, avverte, non finisce mai di studiare: Le materie si evolvono giorno dopo giorno, per cui è necessario essere sempre aggiornati”. E che l’aggiornamento continuo sia una sua reale convinzione lo testimonia la partecipazione a numerosi convegni sulla evoluzione della chirurgia vascolare svoltisi in Italia e all’estero anche nella qualità di relatore.
Un detto popolare recita che “ il frutto cade sempre sotto il suo albero” ed in questo caso l’albero è rappresentato dalla madre professoressa Anna Mottola ( il papà Carmine era originario di Teano) e dal papà medico dott. Antimo Cappello, discendente di una nota famiglia di Piedimonte Matese.
Proprio una bella storia quella del dott. Enrico Cappello e noi siamo lieti di raccontarla perché il suo percorso professionale, quel premio consegnatogli qualche giorno fa, ed il suo curriculum professionale, rappresentano una straordinaria testimonianza di valore autentico, che ci inorgoglisce perché prodotta da un figlio della nostra terra.