“Caro Direttore
Non ti dispiaccia se mi permetto, per il tuo tramite, di chiedere al mio vecchio compagno di scuola, Giulio De Monaco, perché, secondo lui, i nostri Vescovi sono sempre uno migliore dell’altro, mentre i nostri Sindaci sono sempre uno peggiore degli altri. Non credo sia così, ma potrebbe pur esser vero.” Claudio Gliottone
Carissimo Claudio.
Ti servo subito e anche su un piatto d’argento: le azioni dei Vescovi sono manifeste – sotto gli occhi di tutti e anche quelle dei primi cittacchini.
A me come sindaco e lo esalai in un sospiroso sospiro, occhi negli occhi, come due antichi innamorati che si ritrovano, staresti bene Tu, anche Marisa non sarebbe niente Male. Prenderebbe a padellate i consiglieri che non collaborano tipo Tordella §Paquita Paperina.
Sulle mura slabbrate di questo Paese-masseria-fazenda sono comparsi degli inviti-scelte: Il Prasidente Giarrusso di cognome direttore di un’autoscuola, per professione fotografo straordinario, per vocazione Presidente di un sodalizio, volontario per Passione. Potrei fare una valanga di nomi ma poco importa.
Tornando ai Vescovi da San Paride a oggi abbiamo avuto una successione di Presuli di gran livello. Armandino sta scrivendo la loro storia la loro leggenda parte su papiro parte su vello di pecora di Casamostra.
Nessuno ha dimenticato le opere e i giorni del Direttore Maglione SINDACO d’importazione che produceva da solo progetti e li realizzava e non si lagnava. Poi gli allegri compagni di partito tra cui spiccavano molti sapienti gli fecero il servizio e non lo riproposero. In verità in verità ti dico che il servizio a noi lo fecero- mizzica-
Ai trasparenti variopinti dibenedettini potrebbero ora succedere tanti vispi corbisierotti di prima scelta o chissacchì- Vorrei tanto con Te e delicata Consorte donna Marisa Coppola passare insieme l’incombente Pasquetta a Borgonuovo, a Fontanelle, a Pugliano non importa dove. L’importante è la rosa. La rosa dei ricordi la rosa dei Cerulli sospesi alle manone del Prof D’alfonso come coniglietto rituale.
Essendo di poche parole io ti rinnovo gli Auguri per una Pasqua di Luce come ai vecchi tempi quando le Pasque erano le Pasque, i sindaci sindaci e i Cerulli, i Barra, i Cipulli, i De Simone Stefani riempivano i nostri spensierati giorni.
P.S. L’invito a cena vale sempre.