A Teano succedono cose strane…decisamente strane. In altro modo non possiamo chiamarle. Qualche giorno fa il Sindaco di Teano, rispondendo piccato ad un commento della Consigliera Camasso su Fb diceva: “Sia io che i Consiglieri di maggioranza siamo persone serie, ma soprattutto oneste, su questo stia tranquilla! Inoltre, le ricordo, ove mai non lo sapesse (cosa gravissima per un amministratore), che le determine di pagamento vengono fatte dagli uffici, non dalla politica.”
Ora in via generale il Sindaco di Teano ha voluto ribadire il ben noto principio: gli organi politici determinano gli obiettivi da raggiungere; gli organi amministrativi lavorano, trovando gli strumenti per raggiungere gli obiettivi posti dalla parte politica! Un principio ineccepibile che sottoscriviamo in pieno! Tuttavia, può capitare, e troppo spesso accade, che tra il dire ed il fare ci sia di mezzo il mare e talvolta, come nel caso di specie, anche un oceano, visto che nello specifico, ciò che sarebbe nelle corde e nella competenza della parte amministrativa della P.A. (gli uffici appunto) viene direttamente realizzato dalla parte politica. Questo è il caso della Delibera di Giunta Municipale 148 del 28.11.2022. Ebbene con questa delibera non solo la Giunta percepisce, su matrice esterna (la segnalazione dei professionisti poi incaricati) un bisogno indotto per la collettività di cui mai nessuno ne aveva mai ravvisato la necessità (in questo lode all’acume dei proponenti) –quello di verificare l’esistenza di “possibili problematiche relative alle questioni legate al pagamento dei canoni di occupazione inerenti i servizi pubblici in regime di concessione governativa”– ma, si sostituisce agli uffici preposti, se ne dota gli strumenti, attraverso non solo la scelta dei professionisti, e alla fine dà esecuzione al proprio stesso ordine onerando il Sindaco – non presente alla seduta di Giunta – di concludere come parte contrattuale (ahi, ahi) la convenzione con gli stesi. Tutto molto bello e soprattutto irreprensibile! Ma le cose belle da cui trarre insegnamento non finiscono qui! Infatti, la Giunta, oltre a ricevere la segnalazione del bisogno da un professionista esterno – nel corpo della delibera non si legge alcunché su una eventuale e dovuta istruttoria o relazione dell’ufficio di settore circa vantaggi, costi, dati acquisti, studi di settore ecc– non palesa i criteri della scelta medesima: conoscenza personale, fama professionale, collaborazione pregressa, titoli accademici – c’è in delibera un solo riferimento ad una asserita qualità di “esperti in diritto dell’ambiente”, inserimento in precedente ed consolidata short list comunale, affidandosi,invece, bada ben bada ben, a un criterio meramente soggettivo: l’ intuitu personae.
Ora intuitu personae cosa vuol dire? Nel linguaggio della gente semplice come noi, vuol dire su base fiduciaria: Nomino qualcuno perché ne conosco la comprovata esperienza nel settore e la spiccata capacità attribuendo allo stesso un mandato per il perseguimento di negozio giuridico. Ora, di grazia, qualcuno dalla Casa di Vetro del Comune di Teano, che sarà ben consapevole che il processo amministrativo è sottoposto a giustificazione in ogni sua fase, ci dica da dove deriva questo supposto “intuitu” o perlomeno ci dica i criteri di determinazione del medesimo e, del pari, il perché si è praticamente appaltato all’esterno un servizio non prevedendo durata, quantità e qualità. Qualche amministratore sottoscrittore della delibera, per caso, ci manteniamo sempre nel campo dell’ipotesi, si è reso conto che si è conferito un mandato professionale aperto ed astrattamente infinito a reperire lavoro in nome e per conto dell’Ente Sidicino? Qualcuno si è reso conto che la convenzione non prevede soltanto il rimborso spese dell’obolo di € 500, ma anche la remissione del 15% sul recuperato di ogni causa che i professionisti vorranno intavolare? Qualcuno si è posto il problema del pagamento delle eventuali spese di soccombenza delle cause? Saranno queste sopportate dai professionisti, dalla stessa Giunta, dal funzionario proponente – che non c’è – o, invece, attribuite alla cittadinanza? Evitiamo di dare risposte scontate. Ora alla luce del già proclamato principio di separazione dei poteri, perché la Giunta assume un siffatto comportamento atteso che in casi precedenti ( si veda la delibera n. 147 c.a.) si è scelto, correttamente, di dare mandato all’ufficio preposto la nomina di un legale di fiducia? Immaginiamo che il Sindaco, nella sua qualità istituzionale, avrà controllato delibera, atti annessi e consequenziali ma, ci sia consentito, siamo curiosi di capire se avrà ritenuto di trovare qualche anomalia o per lo meno ora sarà subentrato qualche sospetto.
Letta la delibera a questo punto non ci resta che riproporre l’invocazione cara ai sidicini in concomitanza al 13 giugno: evviva S.antonio!
Carlo Cosma Barra