Un lettore molto attento e dobbiamo riconoscere anche sufficientemente informato, ha ritenuto di inviarci questa sua corrispondenza per precisare alcuni punti che, a suo avviso, sono rimasti non chiariti nell’articolo di qualche giorno fa in cui l’articolista informava del contenuto della discussione avvenuta nel Consiglio Comunale del 30 luglio scorso, in merito al bando per l’assunzione dei vigili urbani:
Pubblichiamo integralmente la sua corrispondenza nella certezza di offrire un ulteriore contributo di chiarezza su di un argomento tanto discusso e, a nostro avviso, ancora non chiarito:
Nel consiglio comunale del 30 luglio, il consigliere Carmine Corbisiero ha evidenziato dubbi ed incertezze sul concorso dei vigili urbani a Teano, fino a prospettare l’ipotesi del reato di falso in atto pubblico. Infatti condividendo le preoccupazione del cittadino Pino, il consigliere di opposizione, Corbisiero, chiede al Sindaco perché un concorso indetto in fase pre-elettorale (Sindaco candidato alle elezioni provinciali ) con la motivazione di una assunzione indispensabile ed urgente per soddisfare esigenze di carattere straordinario , svolto nel mese di aprile, si concretizza solo ad inizio agosto . Domanda ancora Corbisiero il motivo del silenzio degli amministratori e se i responsabili politici che governano questa città , i quali per la loro attività percepiscono una indennità, hanno svolto il compito di vigilare e di controllare l’operato dei loro funzionari. Al sindaco, quale capo della PM, chiede i motivi del perché in questo lasso di tempo non ha preso alcun provvedimento nei confronti del coordinatore della PM ( cioè il Comandante ) che ha violato il regolamento delle assunzioni del Comune di Teano.
Alla segretaria comunale chiede : 1- Se il bando di selezione pubblica, redatto dal comandante della P.M. , ha violato le norme del regolamento degli uffici e dei servizi del comune di Teano ed il regolamento delle procedure concorsuali approvati nel febbraio 2010;
2- quale è stato il vero impedimento che non ha permesso l’assunzione dei vincitori del concorso; se non dopo i tre mesi dall’espletamento del concorso .
Le risposte date dal sindaco sono imparziali ,incomplete , sono delle non risposte perché spiegano semplicemente i motivi dettagliati delle assunzioni , che Corbisiero condivide, ma non rispondono alle domande sulle norme violate e del mancato controllo sugli atti che la legge pone a carico degli amministratori ( art. 107 del T.U. 267\2000). La segretaria risponde con un secco “ non so” alla domanda specifica “ se il comandante della P M, nel proporre il concorso, ha violato il regolamento degli uffici e dei servizi”. E poi dà risposte titubanti e poco convincenti sull’altra domanda . L’assessore al personale Zarone non risponde e si rifà alla parole del sindaco. La replica di Corbisiero non si fa attendere : le risposte date dai soggetti interpellati sono non risposte perché non entrano nel vivo della questione e sono tendenti a nascondere probabilmente una grave irregolarità su cui si dovrebbe rendere partecipe la magistratura , perché appare chiaro che in quest’aula si fa passare sotto gamba o sottacere la dichiarazione del coordinatore della P M (comandante della P M) , quando nella sua determina n 12\PL del 18\03\2010 scrive che “ il bando di selezione è predisposto in conformità : …6- al regolamento delle procedure concorsuali approvato con delibera di G.C. n° 32 del 03\02\2010 e al regolamento degli uffici e dei servizi del Comune di Teano ( CE )”. Si tratterebbe, secondo il consigliere di opposizione, di una attestazione non veridica , perché il regolamento degli uffici e dei servizi del comune di Teano nonché la delibera di g.c. n 32 , approvate poche settimane prima del bando, prevedono come titolo necessario per l’accesso al posto di vigile urbano il diploma di scuola superiore , la conoscenza della lingua inglese e nozioni di informatica. Attestare ,come è stato scritto, che il bando è conforme al regolamento, vuol dire attestare falsamente un fatto ( conformità al regolamento ) dei quali l’atto ( il bando ) è destinato a provare la verità. Ne deriva che viene lesa le fiducia che i cittadini ripongono negli atti pubblici e nei funzionari che li sottoscrivono e di conseguenza viene meno la garanzia di verità degli stessi perché il funzionario nel caso in discussione ha attestato una cosa diversa, fatto questo che sembra concretizzare il reato contro la fede pubblica. Per tutti i dubbi che ha esternato, Corbisiero chiede alla Segretaria di informare e di inviare tutto il fascicolo alla magistratura”.
Tanto vi dovevo per correttezza di informazione e vi ringrazio per la disponibilità
G.M.