Il vicesindaco D’Aiello, nell’ultimo consiglio comunale, dovendosi trattare il punto che riguardava l’elezione del Presidente del Consiglio, ha proposto alla minoranza, con tono bonario ed amicale di rinviare il punto così, bonariamente ad altra data. Ha usato l’ approccio con il piglio dello scaltro stratega, dimenticando che, solo lo scorso 12 luglio, la maggioranza consiliare di cui egli è capogruppo, si è ingiustificatamente e scorrettamente (dal punto di vista politico) rifiutata di partecipare ai lavori consiliari, proprio perché non era in grado di affrontare questo argomento.
Un approccio che è sembrata una furbata, rivolto agli stessi consiglieri di minoranza, che erano rimasti in Consiglio con la sola triste e sconsolata compagnia (riferiti all’entità numerica) del Presidente pro tempore Toscano e del Segretario Generale. Qual’è la vera faccia di D’Aiello? quella della spocchiosa dichiarazione giornalistica rilasciata il giorno dopo l’assenza del suo Gruppo di maggioranza dal Consiglio o quella furbetta dell’altra sera con la quale a cercato di accattivarsi la disponibilità della minoranza per ottenere un rinvio, senza doverlo proporre ufficialmente e dunque porlo in votazione e dunque nero su bianco? Ovviamente non dimendicandosi di pronunciare la solita minaccina, tanto per cambiare, cioè che la maggioranza avrebbe potuto uno alla volta, alla spicciolata, abbandonare l’aula e far saltare il quorum per l’elezione del Presidente. Capito?
Non gli è andata bene, perchè dall’altra parte non sono fessi, gli è stato risposto con garbo dal consigliere Scoglio che quello che proponeva in quel momento D’Aiello, avrebbero potuto chiederlo anche la volta scorsa, senza la necessità di mostrare i muscoli e mandare deserta la maggioranza in Consiglio. “Ognuno esercitasse le proprie prerogative, la maggioranza se ha difficoltà ad affrontare e risolvere questo punto dell’ordine del giorno, proposto da noi consiglieri di minoranza, ne chieda il rinvio e lo sottoponga a votazione” è stata in sintesi la risposta di Scoglio. E così è stato. La maggioranza si è votato il rinvio del punto relativo alla elezione del Presidente del Consiglio Comunale, confermando, come anticipato abbondantemente dal nostro giornale, che ci sono situazioni interne alla maggioranza che non consentono di prendere una decisione almeno non prima del 20 settembre.
Il 20 settembre scadono i due anni e mezzo e il patto di governo sottoscritto dai consiglieri di maggioranza, dovrà essere riscritto e le operazioni di riscrittura saranno drammatiche. Il consigliere Franco Palmiero da anni aspetta la delega assessoriale all’agricoltura, Sandro Pinelli formica laboriosa che non intende più accumulare grano per chi non mostra di apprezzarlo, Paride Compagnone non lo dice ma lo pensa e come, Armando La Prova lo ha detto chiaramente: se volete faccio anche il Presidente del Consiglio fino ad ottobre ma dopo voglio fare l’assessore, anche lo stesso Carlo Giorgio, dimessosi per tempo da Presidente del consiglio, potrebbe legittimamente aspirare a coprire un incarico di Giunta, non fosse altro che per dare visibilità alla propria area politica. Bruno Ruggiero lo abbiamo tenuto volutamente da parte perché, se non dovesse essere confermata la sua ricandidatura o meglio, disponibilità ad essere rieletto Presidente del Consiglio, difficilmente accetterà un incarico di Giunta per non smentire l’atteggiamento critico tenuto fino ad oggi. Per quelli che dovranno fare posto ai subentri la previsione è più semplice, tutti fuori, compreso D’Aiello, conferme solo per la Pentella ed il fido De Monaco.
Noi ci permettiamo di formulare una nostra previsione. Nulla accadrà se non dopo il 26 ottobre,
Buone vacanze.
Antonio Guttoriello