Ecco le principali norme contenute nel testo.
Chi ha compiuto 14 anni ed è vittima di bullismo informatico può chiedere (anche senza che il genitore lo sappia) al gestore del sito Internet o del social network l’oscuramento o la rimozione della “cyberaggressione”.
Il titolare ha 3 giorni di tempo per rispondere all’istanza, in caso contrario il minore potrà rivolgersi al Garante per la protezione dei dati personali.
Viene stabilita la procedura di “ammonimento”, analoga a quella della legge anti-stalking: il bullo over 14 sarà convocato dal Questore assieme a un genitore, lo ammonirà oralmente e lo inviterà a tenere una condotta conforme alla legge.
Un altro provvedimento riguarda le scuole: ogni istituto dovrà individuare tra i docenti un addetto alla prevenzione e al contrasto del cyberbullismo, che potrà avvalersi della collaborazione delle forze di polizia.
Inserito inoltre l’obbligo da parte del dirigente scolastico di informare subito i genitori dei minori coinvolti.
“Tutelare i giovani, prima di tutto, e rafforzare la prevenzione del cyberbullismo, diffuso e drammatico per conseguenze. Un percorso legislativo non breve, ma è stato mantenuto l’impegno”, dichiara il senatore Lucio Romano, esponente di Democrazia Solidale, componente della Commissione Diritti Umani e cofirmatario del disegno di legge sul contrasto al cyberbullismo.
“Significativa la coniugazione tra prevenzione, repressione ed educazione alla cultura digitale. Rilevante l’obiettivo di garantire la tutela di giovani iperconnessi pur tuttavia fragili nell’uso improprio, dalle gravissime conseguenze, della rete”, conclude Lucio Romano.