C’era una volta … “Un re?”- direte voi. No!
C’era una volta … “Una principessa? Se non è un principe, è una principessa”. No!
C’era una volta … “un incontro? Siamo a Teano, la città dell’incontro.” No!
C’era una volta un curriculum. Sì, un curriculum. Un bel curriculum sostanzioso, cicciottello, con tanto di studi all’estero, certificazioni, master, libri tradotti, insomma … non adatto al 100% alla selezione a cui era stato destinato, ma comunque appetibile.
Questo curriculum, stampato qualche mese prima, aveva fatto spesso in macchina Teano-Melito, Melito-Teano, Teano-Caserta ed aveva accompagnato spesso K nei suoi viaggi gettato sul sedile posteriore, poiché K si sa, come la maggior parte delle donne ha la macchina disordinata.
Questo curriculum doveva essere spedito altrove e fare un lungo viaggio in busta gialla, ma poi K lesse di un interessante concorso nel suo paese, Fossilandia, e decise di provare ad inviarlo lì.
E il curriculum fu portato all’efficientissimo ufficio protocollo di Fossilandia, di cui tutti vantavano la nuova efficienza e perfezione rispetto a prima. E a Curry fu assegnato un numero di protocollo, un orario di ricezione e un timbro.
Nel frattempo, passavano le settimane e K aspettava una chiamata, controllava la bacheca dell’aggiornatissimo sito di Fossilandia ma nulla.
Un giorno, K ricevette una telefonata: “Pronto, dott.ssa K?” chiese la voce.
“K e basta, grazie. Al titolo non ci tengo. Non è la laurea che mi ha reso quella che sono”, rispose K che nella vita aveva imparato che non è il titolo che rende migliore una persona, ma le sofferenze e il modo in cui ci si rapporta ad esse e agli altri.
“Sono il dott. D Non so come scusarmi, ma il suo curriculum non si trova”.
E K chiamò colei che ha tutte le risposte e sa tutte le cose, sua mamma. Perché le mamme, dopo GOOGLE, sanno sempre tutto.
“Mamma, ma non avevamo portato il curriculum al protocollo? E non avevamo un foglio stampato al computer con tutti i dati?”.
“Sì, K” Rispose la mamma e, in men che non si dica, tirò fuori la ricevuta dell’ufficio protocollo del paese di Fossilandia.
“Ma mamma, allora come può essere che proprio il mio curriculum sia sparito? Funziona tutto in modo così efficiente a Fossilandia da quando c’è il nuovo governo e tutti fanno il proprio dovere” disse K
“Vai a vedere cosa dice quel signore, ammammà”, suggerì saggiamente la mamma di K.
E K andò al Comune, si diresse nell’ufficio del dott. D e il dott. D le disse, mortificato, che qualcuno aveva smarrito il suo curriculum e che la selezione era stata sospesa per permetterle di ripresentare il suo curriculum che qualcuno aveva smarrito.
“Ma come si può smarrire un curriculum in una macchina così efficiente?” chiese K
“Non so che dire”, rispose il dott. D.
Ma K non era convinta.
“Vuoi fare una denuncia? Potresti sai?” chiese S a K
“No, non mi interessa quel posto” disse K “Farò un articolo, è peggio della denuncia, perché è di più facile e veloce diffusione. Perché può capitare, sai? Siamo esseri umani e nessuno è perfetto. Non so perché proprio il mio, di me stessa medesima che non ho votato l’attuale governo e non l’ho mai nascosto. Ma può succedere. Nonostante ci si vanti di lavorare in modo perfetto, meglio di prima, di saper far tutto ed essere capaci in tutto, una disattenzione può succede. Anzi, scriverò un giallo. Sarà ironico, nel mio stile” disse K
“Ne sarai capace?” chiese S “Guarda che non è facile”.
“Vabbè, se poi non ci riesco, scrivo una fiaba” disse K
“Ma la fiaba ha il lieto fine”, disse S.
“Appunto, ma secondo te, il mio caro Curry, compagno di Km, che fine avrà fatto?”
“Avrà alimentato qualche fuoco”, rispose S.
“Dopo che sarà uscito il mio giallo, sicuramente. Fuochi, denunce, polemiche e commenti a palla su Facebook tra Calimeri pro e Sansoni contro”. Disse K
“Ma a te piace il rischio no?” disse S.
“E certo. Fanno tanto i “masti” che sanno fare tutto e sono i migliori sulla piazza e poi perdono, manco a farlo apposta, proprio il mio di curriculum? E l’articolo ci vuole. Ironico.” Disse K
“Ma se prima o poi le prendi?” chiese S.
“Beh, non dovranno forzare la porta. Mamma ha detto che li apre e li fa accomodare”. Disse K
Maria Flora “K.” Grossi
(Versione originale)